In una società secolarizzata ormai da lungo tempo, molti tra laici e cattolici, non conoscono più la preghiera del Rosario se non per sentito dire. Con sorpresa scopriamo ora che il mondo digitale offre nuova vita a questa invocazione alla Madonna, la vergine e madre di Gesù Maria, figura irrinunciabile del messaggio cristiano.
Oggi infatti il Rosario lo si può recitare in diretta insieme ad altre persone, 4 volte a settimana, collegandosi al sito aperto da Benedetta Palella, una giovane donna di Trani di 25 anni, che riunisce una comunità social dove migliaia di giovani pugliesi, ma anche di altre regioni, pregano con lei. Così la tiktoker da oltre 120 mila follower attualizza un bisogno di fede inaspettato usando il digitale. La sua esperienza traduce in linguaggio contemporaneo l’invito di Leone XIV che, durante la veglia mariana per la pace l’11 ottobre scorso ha ricordato come il Rosario sia un «gesto prezioso da vivere personalmente, in famiglia e in comunità».
Le dirette di Benedetta stanno diventando segno di unità e di pace in grado di parlare il linguaggio dei giovani e trasformare così la tecnologia in un luogo di comunione. Il segreto di questa semplice preghiera è che trasmette speranza in tutti quelli che ne sentono il bisogno, ed è comunque un’impetrazione alla Madonna (denominata anche Regina della Pace), che in questi ultimi tempi si è alzata da ogni parte. In questo senso si vede come il valore originario del Rosario è rimasto immutato. La parola latina rosarium, «giardino di rose» conserva il significato di un mazzo di preghiere offerto in omaggio spirituale a Maria. Un mazzo di rose di natura contemplativa sui diversi misteri della vita del Signore e della Vergine, fissato dai certosini e dai cistercensi del XII secolo in 150 Ave Maria. La diffusione del Rosario è stata favorita dai santi anche per combattere le eresie. Madre Teresa di Calcutta lo teneva sempre stretto tra le mani per affrontare le sue iniziative di carità contro ogni tipo di ostacoli. San Giovanni Bosco ne raccomandava la recita quotidiana ai ragazzi dell’oratorio riconoscendo l’effetto benefico sulla loro crescita. “Il Rosario è la scala più corta per salire al cielo” affermava Carlo Acutis, il giovane proclamato santo il 7 settembre 2025. Papa Francesco nel 2018 invitò i fedeli a pregare tutti i giorni il Rosario per chiedere alla Vergine di proteggere la Chiesa dalla scristianizzazione dilagante del nostro tempo.
















