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Bari, 25 in rosa: mille e una soluzione, ecco il volto definitivo della squadra

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Bari dalle mille frecce nella tana Cavese. Auteri: «Serve freschezza»

Non solo il collaudato 3-4-3 ma anche tanti altri moduli per cambiare la pelle in corsa

Sabato 17 Ottobre 2020, 10:30

Venticinque uomini, mille soluzioni tattiche. Con gli ultimi aggiustamenti post mercato, come il reintegro di Zaccaria Hamlili e l’acquisto del terzo portiere Gianmarco Fiory, la rosa del Bari ha raggiunto il suo assetto definitivo.
La lista è completa: fino a gennaio, non sarà possibile intervenire ancora poiché i posti consentiti dalla Lega Pro sono tutti assegnati. La palla, dunque, passa a Gaetano Auteri.

Ai tempi del coronavirus, il tecnico siciliano, come gran parte dei suoi colleghi, ha dovuto lavorare in una condizione differente: una preparazione estiva più breve, con un gruppo che cambiava nel corso dei giorni. Adesso, però, il coach di Floridia ha avuto quello stacco dal flusso continuo di gare che gli può consentire di imprimere il suo marchio su un complesso stabile. Dieci giorni, da martedì scorso f a mercoledì 21 quando si tornerà in campo contro il Monopoli, per allenarsi pienamente, peraltro con la serenità dei dieci punti in carniere sui primi quattro incontri ed il primo posto provvisorio in classifica.
Il 3-4-3 resterà lo spartito sul quale Auteri insisterà: la rosa è stata costruita dal ds Giancarlo Romairone proprio per assecondare il pensiero base del suo allenatore. Cinque difensori puri (Celiento, Sabbione, Di Cesare, Minelli e Perrotta), altrettanti laterali (Ciofani, Andreoni, Corsinelli, D’Orazio e Semenzato), cinque centrocampisti (Maita, Bianco, De Risio, Lollo e Hamlili) e ben sette attaccanti (Antenucci, Simeri, Marras, D’Ursi, Candellone, Citro e Montalto) consentono di attuare l’assetto predicato dal mister biancorosso. Che, tuttavia, ha reso realtà le parole dichiarate nel giorno della sua presentazione, insistendo sul concetto di cambiare pelle anche nel corso della stessa gara. Ed ecco, quindi, che ad esempio, il Bari è passato nel secondo tempo contro il Teramo ad una sorta di 4-3-3, grazie alla capacità di Maita e Lollo di trasformarsi all’occorrenza da centrocampisti centrali in mezzali. La difesa, a sua volta, si è sistemata a quattro, in virtù dell’elasticità di Celiento che diventa un terzino puro, con Sabbione e Di Cesare riproposti negli abituali panni di difensori centrali e l’altro laterale sinistro tramutato in terzino (nell’occasione toccò a Ciofani, ma ognuno dei cursori biancorossi ha esperienze nell’assetto a quattro).

L’abbondanza in attacco, infine, consente la variante iper offensiva con il 4-2-4, affiancando ad Antenucci un’altra punta centrale (Candellone o Montalto) ed attingendo al vasto parco di attaccanti che amano allargarsi sull’esterno, come Marras, D’Ursi o Citro. E chissà che, a seconda delle esigenze, si possano vedere ancora altri abiti (negli ultimi minuti a Viterbo, ad esempio, la disposizione somigliava ad un 3-5-2). In fondo, nel calcio moderno più che i moduli contano i concetti. E Auteri ha il materiale tecnico e umano per insegnare ai suoi i mille trucchi che compongono il suo bagaglio di navigato maestro di calcio.

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