Il Bari riparte dalll’ottima serie utile cominciata con l’avvento di Vincenzo Vivarini in panchina.
14 risultati di fila. Una striscia che ha consentito ai galletti di rimontare posizioni: partendo dall’undicesimo posto, i biancorossi si sono arrampicati fino al secondo (in coabitazione con il Potenza, ma prevalendo sui lucani per lo scontro diretto). E se lo svantaggio dalla Reggina capolista si è ampliato dalle quattro lunghezze della quinta giornata (corrispondente all’esonero di Giovanni Cormacchini) alle dieci attuali, va pur rimarcato che sono stati rimontati tre punti al Potenza, cinque al Monopoli, sette alla Ternana, addirittura 13 al Catanzaro ed al Catania. Nove vittorie e cinque pareggi il bottino accumulato: e se da un lato è inevitabile accampare qualche rimpianto per non aver capitalizzato scontri sulla carta alla portata come quelli contro Avellino, Vibonese o Teramo, dall’altro bisogna rimarcare la maturità nei confronti diretti, nei quali Di Cesare e compagni sono imbattuti: Ternana, Catanzaro e Potenza sono cadute al San Nicola dove Reggina e Monopoli hanno conquistato un pareggio, mentre in trasferta è arrivato un prezioso punto a Catania. Da rimarcare pure la chiusura in crescendo con tre acuti in successione con Rende, Potenza e Casertana. I record di longevità senza ko non sono lontani: basti ripensare ai 16 turni senza macchia centrati da Gaetano Salvemini nel 1988-89 o da Antonio Conte nel 2008-08, entrambi in serie B. Oppure alle 19 giornate di imbattibilità della scorsa stagione (sebbene il Bari fosse tra i dilettanti). Ma ciò che conta ora non sono i primati. Bensì, tener vivo il sogno promozione. Fin dalla ripresa del torneo, fissata con la trasferta di Viterbo del 12 gennaio.
13 gol subiti. La difesa biancorossa si segnala come la seconda miglior retroguardia del torneo insieme a quella del Potenza ed alle spalle della sola Reggina (dieci gol incassati). Una solidità che ha permesso ai galletti di essere la seconda squadra meno battuta del girone C, con soli due ko, di olita Reggina che non ha mai perso. Il rendimento del reparto arretrato non è casuale, ma frutto di un’intesa cementata dalla pratica continua. Basti pensare che appartengono alla retroguardia i soli due sempre presenti del girone d’andata: Alessio Sabbione e Marco Perrotta (19 gettoni). Così come sono ormai pilastri capitan Valerio Di Cesare (18 presenze) o i terzini Filippo Berra e Filippo Costa (17). 13, però, sono anche i gol di Mirco Antenucci, vicecapocannoniere del girone C, dietro il reggino Corazza (a quota 14). Il bomber di Termoli ha segnato da solo quasi metà dell’intero score di gol dei galletti che ammonta a 33 reti, segnalandosi come il terzo attacco del raggruppamento, dopo quelli di Reggina (42) e Vibonese (37).
23 punti in trasferta. Fuori casa il Bari è stata la migliore squadra del girone C. Ben sette le affermazioni (battute a domicilio Sicula Leonzio, Rieti, Picerno, Bisceglie, Paganese, Rende e Casertana), con due pareggi (Catania e Avellino) ed una sola sconfitta (Francavilla). Lontano dalle mura amiche, i galletti mostrano pure la migliore difesa del torneo (quattro gol subiti).
16 punti in casa. Rappresentano la vera nota dolente della prima metà di stagione. Un andamento che fa del Bari soltanto la decima squadra del gruppo C. Soltanto quattro i successi (contro Cavese, Ternana, Catanzaro e Potenza), con altrettanti pareggi (Reggina, Monopoli, Vibonese e Teramo) e lo scivolone contro la Viterbese. Si dovrà ingranare una marcia ben diversa al San Nicola. Altrimenti, sognare non sarà possibile.