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Anniversario scontro treni
iniziative ad Andria e Corato

 
Flavio Campanella

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Flavio Campanella

incidente ferroviario Bari Nord

l'immagine della tragedia

Martedì 11 Luglio 2017, 17:31

12 Luglio 2017, 21:03

CORATO (BARI) - Sono stati il dolore, i fiori lasciati dai parenti delle vittime sui binari e la pressante richiesta di giustizia a caratterizzare le celebrazioni per primo anniversario del disastro ferroviario sulla tratta ferroviario Andria-Corato che un anno fa causò la morte di 23 persone e il ferimento di altre 50 per lo scontro frontale di due treni che viaggiavano su un unico binario.

«Non ci abbandonate per favore, non lasciateci soli», è stata la richiesta dolorosa dei familiari delle vittime che attendono con ansia la imminente chiusura delle indagini sullo scontro. Una richiesta che è stata fatta propria anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che l’anno scorso partecipò ai funerali nel palasport di Andria. «Incontrando superstiti e soccorritori - ha detto Mattarella in un messaggio di vicinanza alle famiglie - ho potuto constatare la generosità del popolo pugliese accorso a donare il sangue per i feriti, e ho raccolto gli appelli per avere la verità su quanto accaduto e individuare i responsabili del disastro». «E' stata una tragedia inammissibile», ha detto ancora, e «la incalzante domanda di giustizia che sale dalle famiglie è avvertita e fatta propria dalla intera comunità nazionale».

All’ora esatta dello scontro, le 11.06, mentre le campane delle chiese di Corato battevano 23 rintocchi, uno per ciascuna vittima, i parenti si sono ritrovati nel luogo esatto della tragedia, al chilometro 51 del tratto ferroviario tra Andria e Corato e hanno deposto fiori, bigliettini e foto, scrivendo i nomi dei loro cari sulle traversine dei binari. Poi si sono raccolti in preghiera. Ad Andria, l’altra città più colpita dai lutti, negli uffici pubblici le attività sono state sospese per cinque minuti, le bandiere sono rimaste a mezz'asta e le attività commerciali si sono fermate.

Anche l’aula del Senato si è fermata per osservare un minuto di silenzio, chiesto dal senatore coratino Luigi Perrone. Alle commemorazioni erano presenti i sindaci dei due Comuni, Massimo Mazzilli (Corato) e Nicola Giorgino (Andria). Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che a Corato ha partecipato alla intitolazione della piazza della stazione alle vittime della strage, ha annunciato che, accogliendo la richiesta delle famiglie, il 12 luglio diventerà in Puglia 'Giornata della sicurezza ferroviarià. A chiudere le celebrazioni sono state due cerimonie religiose, in piazza Cesare Battisti a Corato e in cattedrale ad Andria.

Sul versante delle indagini che dovrebbero concludersi a breve, la procura di Trani indaga al momento su 13 persone, e sulla società Ferrotranviaria che opera su quella tratta. L'ipotesi è che a causare l’incidente sia stato un errore umano dovuto all’utilizzo del blocco telefonico (ritenuto dagli inquirenti obsoleto e assolutamente non sicuro) su una linea a binario unico su cui non erano stati installati i più moderni sistemi di sicurezza automatici che avrebbero potuto evitare la strage. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni personali colpose plurime e omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Ai dirigenti della società si contesta, inoltre, di aver contribuito a causare l'incidente, o meglio «di non averlo impedito», commettendo una serie di omissioni relative alla corretta informazione sulle norme che riguardano la sicurezza dei lavoratori e dei fruitori del servizio ferroviario.

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