Mercoledì 29 Ottobre 2025 | 14:13

Conversano, autorizzazioni per la «Casa del Commiato»: perquisizioni tra funzionari e tecnici comunali. Accertamenti dopo un esposto

Conversano, autorizzazioni per la «Casa del Commiato»: perquisizioni tra funzionari e tecnici comunali. Accertamenti dopo un esposto

 
Redazione Cronaca Bari

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Conversano, autorizzazioni per la «Casa del Commiato»: perquisizioni tra funzionari e tecnici comunali, accertamento dopo un esposto

Sarebbero coinvolti anche due consiglieri comunali e personale dell’Asl di Bari. Nel mirino presunte irregolarità

Mercoledì 29 Ottobre 2025, 09:11

09:35

Un esposto presentato nel 2022 ha dato il via a una inchiesta della Procura di Bari che sta facendo luce sulle autorizzazioni concesse per la realizzazione di una «Casa del Commiato». Una inchiesta che ieri è sfociata in una decina di perquisizioni nei confronti, a quanto pare, di funzionari e tecnici comunali, ma anche, il condizionale è d’obbligo, di due consiglieri comunali e di personale dell’Asl di Bari. Una decina in tutto gli indagati. Nel mirino della Procura che coordina gli accertamenti della guardia di finanza, presunte irregolarità. L’esposto sarebbe stato depositato dal titolare di un’azienda del settore, il quale si sarebbe sentito leso nei suoi diritti. In questo, sembra, sostenuto anche da una delle associazioni che rappresenta la categoria. La casa funeraria - ricordiamo - è una struttura privata gestita da soggetti autorizzati allo svolgimento dell’attività funebre. La sua funzione principale è quella di accogliere, custodire ed esporre le salme dei defunti su richiesta dei familiari. All’interno è possibile svolgere tutte le attività necessarie alla preparazione del defunto, tra cui la vestizione.

Al momento non è chiaro qual è l’ipotesi di reato al vaglio della magistratura inquirente. Di certo ieri sono fioccate numerose informazioni di garanzia anche se sull’inchiesta c’è il massimo riserbo da parte degli investigatori. Parallelamente alle perquisizioni, le fiamme gialle avrebbero anche notificato l’avviso di chiusura delle indagini, atto che di solito precede la richiesta di rinvio a giudizio anche se gli indagati, assistiti dal loro difensore, hanno 20 giorni di tempo per presentare memorie o per chiedere di essere interrogati per fornire la loro versione dei fatti che gli vengono addebitati. 

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