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Covid in Puglia, curva contagi stabile: 324 nuovi casi su 5.300 tamponi e altri 2 morti nel Barese. Potenziato il Riuniti a Foggia

 
Redazione online

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Bari, oltre 1200 interventi del 118: un terzo casi contagi sospetti

Mercoledì 21 Ottobre 2020, 16:33

18:31

Rimane stabile la curva contagi Covid in Puglia nelle ultime 24 ore. A fronte di 5.300 tamponi effettuati, infatti, ben 324 sono risultati positivi: 123 in provincia di Bari, 26 in provincia di Brindisi, 38 nella provincia BAT, 61 in provincia di Foggia, 10 in provincia di Lecce, 61 in provincia di Taranto, 5 residenti fuori regione.

Purtroppo sono stati registrati 2 decessi in provincia di Bari. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati  502.331 test. 5.690 sono i pazienti guariti. 5.991 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 12.325, così suddivisi:

5.183 nella Provincia di Bari;

1.160 nella Provincia di Bat;

933 nella Provincia di Brindisi;

2.911 nella Provincia di Foggia;

974 nella Provincia di Lecce;

1.064 nella Provincia di Taranto;

94 attribuiti a residenti fuori regione;

6  provincia di residenza non nota.

L'aumento dei casi di positività, così come ha dichiarato il neo assessore alla Sanità della regione Puglia, Pierluigi Lopalco, rende più difficile le operazioni di tracciamento dei positivi. 

FOGGIA, CONTAGIATI IN RIANIMAZIONE - La Direzione Generale e Sanitaria del Policlinico Riuniti di Foggia, dopo aver effettuato le verifiche sui dati epidemiologici all’interno dell’Azienda ospedaliera, comunicano quanto segue in merito ai recenti contagi avvenuti alcuni giorni fa nel reparto della Rianimazione. Sono, intanto, 5 le persone infettate in totale di cui 3 medici e 2 specializzandi. Un medico è a casa, paucisintomatico, in isolamento fiduciario dopo aver eseguito il tampone risultato positivo, gli altri due sono ricoverati nel reparto di Malattie Infettive ma sono anch'essi paucisintomatici.
I due medici specializzandi sono a casa paucisintomatici.

Nel momento della scoperta del contagio, nel reparto sono stati attivati tutti gli iter per il tracciamento dei contatti stretti delle 5 persone, dentro e fuori  la struttura ospedaliera, avviando l’esecuzione dei tamponi che finora ne conta un centinaio più altri 63 effettuati ieri a fine giornata e che sono risultati negativi.

IL POTENZIAMENTO DEL POLICLINICO RIUNITI A FOGGIA - Da ieri è attivo il secondo modulo di Rianimazione al policlinico Riuniti di Foggia con sei nuovi posti letto per un totale di 16: entro 20 giorni se ne aggiungeranno altri 11 che consentiranno di raggiungere 27 posti letto in totale. Entro fine mese, presso l’ospedale D’Avanzo, (struttura afferente al policlinico) inizieranno ulteriori lavori in Rianimazione grazie ai finanziamenti del ministero e circa 90 giorni si avranno a disposizione altri 15 posti letto che saranno mantenuti stabilmente anche dopo la pandemia. La struttura ospedaliera, dunque, dispone al momento di 90 posti letto Covid che arriveranno a 120 nel giro di poco tempo con una previsione di 135 a regime. Il Policlinico, infine, ha già acquisito tutte le tecnologie capaci di attrezzare la Rianimazione e tutti gli ambienti emergenziali, al netto delle assunzioni infermieristiche e anche di medici anestesisti avendo già concluso tutte le procedure concorsuali.

BARI, SOVRACCARICO RICHIESTE PER EMERGENZA -  Oltre 1.200 interventi giornalieri, circa 300 in più rispetto alla media degli anni scorsi nello stesso periodo. L’emergenza coronavirus ha portato un sovraccarico di richieste di soccorso per il 118 delle province di Bari e della Bat, solamente ieri sono state 1.265 le chiamate ricevute dal sistema di urgenza ed emergenza. «Di queste, almeno un terzo ha riguardato casi sospetti di Covid o conclamati», commenta il direttore della centrale operativa Gaetano Dipietro. «Il carico di lavoro per il personale - spiega - è certamente aumentato di diverse centinaia di interventi. Gli effetti della seconda ondata della pandemia sono evidenti, il numero di telefonate è lievitato nelle ultime settimane». Non sempre, però, la richiesta si trasforma in una presa in carico con invio dell’ambulanza. «Dipende ovviamente da quanto riferisce il paziente - spiega Dipietro - se ci troviamo davanti a sintomi compatibili con l’assistenza domiciliare l’assistenza resta a distanza, altrimenti inviamo una equipe o allertiamo le Usca». Il trend è in continua crescita: «Ieri - conclude Dipietro - abbiamo concluso la giornata con 1.265 interventi, mentre mediamente si attestano a 900 in questo periodo dell’anno».

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