Il medico pietoso fa la piaga verminosa. E a Bari vecchia di vermi, dalle orecchiette, ne stanno finalmente venendo fuori a iosa. Ci voleva una segnalazione della Prefettura per alzare il coperchio dell’omertà soffocante e diffusa che ha protetto lo scandaloso mercato a Bari vecchia della pasta industriale - venduta come fresca - in ambienti promiscui, senza scontrini e nella totale assenza del rispetto di norme e regolamenti.
I medici pietosi che hanno fatto la piaga verminosa sono tutti coloro che per anni, decenni, hanno «coperto» quanto accadeva tra i vicoli, gonfiandosi come pavoni nel nome di una baresità che è la peggiore, quella levantina dei furbi, di chi ha il culo coperto, di chi se ne può fregare delle leggi e se ne vanta pure.
Bari anzi - almeno la parte meno gloriosa - è andata oltre e le «signore delle orecchiette» sono state trasformate nel simbolo universale di una città che continua ad avvitarsi sui propri atavici mali. Signore, orecchiette comprese, trasportate in ospitate attorno al mondo e tutti giù fieri di questo, titoloni sulla stampa, gonfi di appartenere a una comunità in realtà sempre più chiusa in un provincialismo devastante. E pure loro, i turisti pazzi di selfie con le ingombranti pastaie, convinti che «non ci sia cosa più di Bari, ma proprio di Bari Bari».
Ci si è giustificati con la «funzione sociale» di queste attività svolte in quartieri ancora a rischio di manovalanza criminale, dimenticando che non dovrebbe funzionare così in una società che con fatica sta cercando di rifiutare il marchio della mafiosità.
E poi magari ci si interroga sul perché tanta gente del Sud che si è trasferita al Nord parla sempre di come il Sud sia migliore e che si viva meglio ma continua a vivere al Nord e non pensa lontanamente di tornare indietro. Forse perché al Sud abbiamo il mare, il sole e appunto le orecchiette. Ma poi si muore rassegnati.