Sono 25 le persone finite in carcere e 10 quelle ai domiciliari nell'operazione della Procura di Trani contro la pesca abusiva dei datteri di mare. L'ordinanza cautelare firmata dal gip Ivan Barlafante ipotizza, tra l'altro, anche l'accusa di disastro ambientale.
L'inchiesta (con 57 indagati) è partita da un pescatore-contrabbandiere che rivendeva i datteri anche a 100 euro al chilo, a ristoranti e privati di tutta la zona: tra gli acquirenti anche persone molto in vista. Due anni di pedinamenti che hanno portato a ricostruire anche una catena di approvvigionamento che coinvolge pescherecci e commercianti del mercato ittico di Molfetta.
I militari hanno eseguito anche una serie di sequestri di box di vendita di pesce e di pescherecci. Disposto anche il sequestro del denaro ritenuto provento della vendita dei datteri, di cui la legge vieta la raccolta proprio perché comporta la distruzione dell'habitat marino.