Siamo veramente liberi di scegliere? Di questi tempi la libertà di scelta è diventata un illusione, una storia a cui ci piace credere e che ci fa stare meglio.
Siamo influenzati in ogni nostra scelta, dalla più piccola, come quale film guardare, alla più grande, come chi votare alle prossime elezioni. Si! Tutti i giorni le nostre scelte sono influenzate, e non è colpa della Russia né di un gruppo terroristico tecnologicamente avanzato.
Se siete iscritti a Netflix, e avete più profili per i diversi membri della vostra famiglia, provate a fare questo test. Aprite il vostro profilo e date un’occhiata alle serie tv ed ai film che vi compaiono in prima pagina. Fate lo stesso con gli altri profili.
Scoprirete che per ogni profilo, le serie tv ed i film che vi compaiono in prima pagina sono diversi. Uno studio ha riportato che l’80% di quello che guardiamo su Netflix è influenzato da un sistema di raccomandazioni che utilizza l’Intelligenza Artificiale.
Non ci sono dubbi, il sistema di raccomandazioni di Netflix è una manna dal cielo, prima ci si addormentava sul divano prima ancora di aver scelto che film guardare, ora ci si addormenta guardandolo.
Il prossimo passo è trovare un modo per farci rimanere svegli per la durata del film.
Netflix non è l’unica azienda ad utilizzare questo tipo di sistemi. Il modello di business di Facebook, Instagram e TikTok si basa principalmente sul numero di utenti registrati e su quanto tempo ogni utente spende sulla piattaforma.
Dunque, entra in gioco il sistema di raccomandazioni. Le piattaforme analizzano il comportamento di ogni utente, per poter proporre il tipo di contenuti che ci piacciono. Quindi, semplificando, se spendiamo più tempo interagendo con video di animali che fanno cose buffe, la piattaforma ci proporrà sempre più video dello stesso genere.
Ancora una volta, non sussiste alcun problema nel mostrare un enorme quantità di video di cani e gatti.
La complicazione si presenta nel momento in cui la piattaforma rileva altri tipi d’interessi, ad esempio, politici o religiosi.
In questi casi, i sistemi di raccomandazione rischiano di creare polarizzazione e divisione sociale, in quanto le persone saranno meno esposte a diverse prospettive e opinioni, aumentando la rigidità delle loro posizioni e rendendo difficile il dialogo e la comprensione reciproca. Effettivamente, radicalizzando ed estremizzando le opinioni delle persone.
E se questo non bastasse, il problema ancor più grande, è il fatto che siamo impotenti difronte questo tipo di tecnologie.
Nello specifico, si può far poco per legiferare e proteggere le persone. Nel suo libro The Black Box Society: The Secret Algorithms That Control Money and Information, Frank Pasquale da una semplice e coincisa spiegazione: «non possiamo comprendere, o persino indagare, un soggetto di cui non si sa nulla. [...] mentre potenti aziende, istituzioni finanziarie e agenzie governative nascondono le loro azioni dietro accordi di non divulgazione»; metodi proprietari; e segreti industriali, le nostre stesse vite sono sempre più libri aperti. Tutto ciò che facciamo online viene registrato.
Forse, a questo punto, l’unica nostra difesa è la conoscenza che ci può permettere di utilizzare queste piattaforme con più consapevolezza.