Sabato 06 Settembre 2025 | 16:07

Sempre meglio prevenire, dopo il caso Silicon Valley attuale la lezione di Smith

 
Dorella Cianci

Reporter:

Dorella Cianci

Sempre meglio prevenire, dopo il caso Silicon Valley attuale la lezione di Smith

La crisi bancaria americana ha molto a che fare con la pessima decisione del Congresso di diminuire i regolamenti in materia di controllo degli istituti di credito

Lunedì 20 Marzo 2023, 13:39

La crisi bancaria americana ha molto a che fare con la pessima decisione del Congresso di diminuire i regolamenti in materia di controllo degli istituti di credito, proprio come voluto dall’amministrazione Trump, azzerando la riforma di Obama (meglio nota come Dodd-Frank, legge federale del 21 luglio 2010, che interveniva significativamente sui meccanismi di controllo della finanza, con lo scopo di migliorare la tutela dei consumatori). Lo stesso senatore Frank, autore della legge, per interessi personali, si lasciò convincere da Trump, rinnegando il lavoro svolto con Obama. Intanto ora Biden, che si è accordo troppo tardi dei pericoli, sta correndo ai ripari.

Il governo americano, infatti, è intervenuto  per proteggere tutti i depositi presso la Silicon Valley Bank (SVB), anche se la legge in vigore tutelerebbe solo i depositi fino a 250 mila dollari. In queste ore, mentre Donald Trump continua ad affermare di «voler riprendere la sua America», è decisamente interessante l’analisi del premio Nobel Krugman circa la situazione attuale, che – in parte – sta avendo la sua eco anche sulle borse europee. Ha fatto bene o no Biden a intervenire in questa situazione? La scelta, secondo il Nobel, è condivisibile, soprattutto da un punto di vista sociale, perché avrebbe potuto generare gravi problemi sulle tenuta finanziaria americana, innescando effetti a catena (in parte non ancora scongiurati).

La logica, quindi, può risultare comprensibile nella ottica di assicurare anche queste piccole banche (e i suoi piccoli o medi risparmiatori). Il fatto che i fondi proverranno dalla Federal Deposit Insurance Corporation invece che direttamente dal Tesoro, non cambia la realtà del provvedimento: il governo Biden è intervenuto, in prima persona, per salvare i risparmiatori, che non avevano alcun diritto di chiedere tale aiuto, proprio in base alle disposizioni di legge.

Ricorda Krugman: «In realtà, il dover salvare questa particolare banca è imbarazzante: solo pochi anni fa, la SVB era una delle banche, di medie dimensioni, che aveva fatto pressioni, con successo, per la rimozione delle normative di controllo, che avrebbero potuto – ad oggi - prevenire questo disastro; inoltre il settore tecnologico è notoriamente pieno di ‘libertari’ a cui piace denunciare il governo, fino al momento in cui loro stessi non hanno bisogno dell’aiuto di Stato».

Una logica paradossale, che determina ulteriori riflessioni: salvando i grandi investitori dalla loro stessa incoscienza, i politici non rischiano di incoraggiare futuri comportamenti spregiudicati? Il salvataggio di SVB ha creato o meno una legittimazione all’ azzardo morale? Parliamo dunque di quest’ultimo concetto, nient’affatto estraneo all’economia americana.

L’azzardo morale è spesso familiare al settore delle assicurazioni, non solo negli Usa: quando alle persone viene garantito un risarcimento per le perdite, non hanno alcun incentivo ad agire con prudenza e, in alcuni casi, possono impegnarsi in deliberati atti di distruzione proprio per riceverne soldi. Durante gli anni ‘70, quando New York era a un punto basso della sua economia e i valori delle proprietà erano altrettanto bassi, il Bronx fu misteriosamente devastato da incendi, alcuni dei quali potrebbero essere stati deliberatamente appiccati dai proprietari in cambio di corposi finanziamenti per edifici di scarso valore. Nel settore bancario, assicurare sempre i depositi significa che i «depositanti» non hanno motivo di preoccuparsi di come le banche utilizzino i loro soldi. Ciò, a sua volta, crea un semi-incentivo per le banche ad assumere comportamenti altamente rischiosi; oppure, in altri casi, a intraprendere speculazioni poco trasparenti da un punto di vista etico. Se i prestiti vengono ripagati sempre, la banca guadagna molti soldi e, inoltre, non si sente in dovere di agire, per il futuro, con oculatezza. Il tema, preso in analisi in questi giorni con il Centro di Studi di Confcommercio, che ha deciso di riflettere proprio sulle questioni economiche estere (per una migliore analisi delle nostre stesse economie), ricorda – non tanto vagamente - la crisi degli anni ‘80 Saving&Loans, quando le associazioni di risparmio e prestito, soprattutto in Texas, giocarono effettivamente su vasta scala, in maniera spregiudicata, con i soldi altrui.

Questa crisi, spesso dimenticata, fu il frutto di un liberismo selvaggio e poco lungimirante per la comunità. Quando gli affari andarono male, i contribuenti dovettero risarcire gli investitori, con un costo totale che ammontava a ben 124 miliardi di dollari. Un affare evidentemente disastroso per l’America. Non è una novità che garantire i depositanti crei automaticamente azzardo morale! La prevenzione all’azzardo morale è uno dei motivi per cui le banche sono regolamentate e obbligate a tenere una discreta quantità di denaro contante, limitandosi nel tipo di rischi che possono assumersi. Che insegnamento si può ricavare da questa situazione? Già Adam Smith, nella sua opera «La ricchezza delle nazioni», aveva paragonato la regolamentazione bancaria agli edifici urbani: non è meglio prevenire le strutture incendiabili? Se questi muri dovessero un giorno incendiarsi, non saremmo tutti a rischio, indipendentemente dall’azione dei pompieri?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)