Dopo la «giostra delle civiche» amministrative uno sguardo alle prossime elezioni politiche: solo lunghe liste dei «non più niente». Anche in Puglia avremo lunghe liste di non ammessi al giudizio elettorale e non si intravede «dovunque il guardo giro» un embrione di laboratorio politico del Sud che riporti la nostra Regione ai livelli che la Storia le ha sempre riconosciuto.
La Politica decisamente affonda le liste civiche, che rappresentano quel variopinto Gran Pavese scollegato da ogni connessione «valoriale». Ci resta ormai un territorio un po’ impaurito un po’ scocciato un po’ confuso da tante sigle, tant’è che quando si incontrano due cittadini di paesi vicini e discutono su chi votare il loro discorso è del tipo: «io voto mio cugino, no io voto il mio amico che è una brava persona tanto caro mio certo non voto i partiti quelli rubano tutti».
In altri periodi anche Nichi Vendola diceva che i partiti sono «scattati». Allora dobbiamo immaginare che, passata la «fiera» delle amministrative che tutti i «partiti» diranno di aver vinto arriveranno le tanto agognate «elezioni politiche» e qui dovrà ripartire la commedia degli equivoci, ma questa volta tutta la «festa» sarà disturbata dalla formazione delle liste, non quelle dei candidati per il prossimo parlamento, ma quelle di coloro che saranno esclusi che ovviamente avranno poco da offrire ai famosi punti del programma elettorale perché saranno preoccupati dal quesito «ed ora che farò?» Debbono tornare ad essere territorio anonimo in genere e qualcuno sarà premiato con un incarico di partito a bassa intensità.
Ma dopo un po’ tutti insieme si spererà che il Presidente Mattarella dopo aver esperito le consultazioni di rito affidi l’incarico a Mario Draghi perché continui tutto quello che sta facendo e che solo lui può completare quello che resta del covid/vaiolo e Pnrr.
Questa volta la tragedia della guerra sarà il connettivo e quindi la ovvia giustificazione delle «forze» politiche che hanno superato un po’ ammaccate lo tsunami elettorale e si riparte. Sarà interessante partecipare a questa strana campagna elettorale politica senza politica animata solo dal desiderio di vedere come va a finire, dato il ridotto numero dei parlamentari, il numero variabile di astensione e la infine la non certissima volontà di Draghi di rimettersi in gioco. Molto interessante sarà vedere e sentire la posizione di coloro in preda a depressione per la lenta metabolizzazione del lutto ex vacuo da mancata elezione mentre a raminga andrà a moltiplicare il bacino delle liste civiche e tutto ricomincia da capo.