Sabato 06 Settembre 2025 | 19:35

Lo sbarco di Ottaviano a S. Cataldo oggi sotto lo schiaffo dei piromani

 
Sebastiano Coletta

Reporter:

Sebastiano Coletta

Lo sbarco di Ottaviano a S. Cataldo oggi sotto lo schiaffo dei piromani

Nel porto romano della località salentina sarebbe approdato il nipote di Giulio Cesare

Lunedì 31 Luglio 2023, 09:30

I sogni non muoiono mai. Luogo di villeggiatura che l’estate tinge d’incanto, San Cataldo (Lecce) è una di quelle «ricordanze» leopardiane che donano serenità anche nei momenti più difficili. Ferita da un incendio doloso di vaste proporzioni, che la scorsa settimana ha distrutto diversi ettari di area boschiva e macchia mediterranea, la località salentina conserva una storia millenaria, che si specchia nel presente come i resti archeologici del porto romano nell’azzurro intenso dell’Adriatico. Proprio qui nel 44 a.C., secondo la tradizione, sarebbe sbarcato Ottaviano di ritorno da Apollonia (attuale Albania), dopo aver appreso dell’assassinio, a Roma, dello zio Giulio Cesare. Uno scalo certo insolito per raggiungere la capitale (normalmente si preferiva Brindisi, all’epoca il porto più importante dell’Occidente) ma, forse, dobbiamo immaginare la prudenza del futuro Princeps nell’evitare legioni o persone favorevoli ai congiurati, che avrebbero potuto farlo fuori. Così Nicola (o Nicolao) Damasceno, che all’epoca dei fatti aveva 20 anni, in un frammento della sua Vita di Augusto, scrive: «Ottaviano, dopo aver attraversato il Mare Ionio, raggiunge il promontorio più vicino della Calabria (S. Cataldo), dove nulla di attendibile delle novità avutesi a Roma era stato annunziato agli abitanti. Sbarcato lì, proseguì a piedi il viaggio verso Lupiae (nome latino di Lecce)».

Anche Appiano di Alessandria, autore di lingua greca vissuto nel II secolo d. C., riporta lo sbarco nella Storia di Roma (III, 2, 4): «Ottaviano attraversò lo Ionio non alla volta di Brindisi, ma di un’altra città non distante da Brindisi, che però era fuori dalla rotta diritta, chiamata Lupiae». Filologicamente rilevante il fatto che storiografi coevi ad Augusto, come Velleio Patercolo, e ad Appiano, come Svetonio, non facciano il minimo cenno all’episodio. Che sia davvero il porto dove sbarcò Augusto, non si è, dunque, certi: probabile che, illo tempore, il porto di San Cataldo non esistesse affatto, mentre dei rinvenimenti archeologici danno contezza dell’esistenza di un altro punto d’approdo, di età tardo-repubblicana, in zona Le Cesine, a pochi passi dall’idrofora che, nel periodo fascista, contribuì a bonificare il litorale, in un ampio progetto che interessò anche Torre Chianca e Frigole.

Ma il porto di San Cataldo, che Pausania dice voluto da Adriano, fondamentale per aumentare il prestigio commerciale di Lupiae, fu ampliato nel ‘400 da Maria d’Enghien ed era ancora visibile nell’800, prima che dei «moderni ostrogoti», come li definisce Cosimo De Giorgi, lo distruggessero nel maldestro tentativo di ingrandire il molo. I resti di quel passato, che dovrebbero essere tutelati e valorizzati, affiancano l’imponente faro che domina la baia come una «cattedrale del mare». Si pensi che, dal 1898 al 1933, San Cataldo fu collegata al centro di Lecce da un tram elettrico, tra le prime tramvie in Puglia. I viali che si perdono nelle pinete, le cabine in muratura sulle spiagge che rimandano a un’epoca di spensieratezza e benessere, il profumo dei pasticciotti appena sfornati, il canto delle cicale e dei grilli, la risacca del mare che, all’«alba dalle dita rosate», citando Omero, si fa eco di speranza che risuona tra le fronde degli eucalipti: San Cataldo era tutto questo. E lo è ancora. Un elogio della lentezza, un sogno nel cuore di chi ci è cresciuto, che nessun incendio potrà distruggere, perché la natura è più forte della cattiveria umana e le cose belle sono per sempre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)