LECCE - «Match insidiosissimo ed in parte difficile da decifrare, per il Lecce, quello in cartellone domani, in casa del Como. Per fare risultato, ai salentini, servirà il giusto atteggiamento. Un approccio come quello messo in mostra nella sfortunata partita interna con la Lazio». È in questo modo che il doppio ex Rosario Biondo inquadra la sfida del “Sinigaglia”, scontro diretto tra formazioni pericolanti che, in quanto tale, ha una notevole importanza e metterà in palio punti preziosi nell’economia della bagarre-permanenza. L’ex difensore ha esordito in A proprio con il Como, nel 1988/1989, dopo le tre annate vissute nel Taranto (in C1 ed in B), ed ha militato con la compagine lariana anche nel 1989/1990. Poi, dopo la parentesi a Bologna, sempre in massima serie, nel 1990/1991, ha collezionato quattro stagioni con il Lecce, dal 1991/1992 al 1994/1995, tra A e B.
«Il mio Lecce, dico mio perché è la squadra alla quale sono maggiormente legato e per la quale faccio il tifo, dovrà approcciare bene la sfida - prosegue Biondo - Il Como, seguendo i dettami tecnico-tattici di Fabregas, esprime a tratti un buon calcio e, quando ci riesce, è temibile. Com’è dimostrato dal successo che ha centrato tra le mura amiche ai danni di una Roma in fase crescente, dopo l’avvento in panchina di Ranieri. Non sempre, però, ha l’equilibrio necessario tra la fase di possesso e quella di non possesso ed in queste circostanze è parecchio vulnerabile, come si è potuto notare in altri incontri. È per questo motivo che i giallorossi dovranno affrontare la gara con la massima attenzione, tenendo botta quando gli avversari esprimeranno le proprie caratteristiche migliori, quelle offensive, ma facendosi trovare pronti a colpire quando avranno l’occasione di farlo».
Biondo è convinto che il Lecce abbia le carte in regola per mettere a segno quel colpaccio esterno in terra comasca mai riuscito nella storia del club nelle partite di campionato, tra A, B e C1: «Con Giampaolo, ho ammirato una formazione che è cresciuta di settimana in settimana, che sa difendere con ordine e che riesce a pungere quando spinge in avanti. Inoltre, fatta eccezione per il secondo tempo del confronto esterno con la Roma, ha sempre avuto l’atteggiamento giusto ed ha trovato la forza di reagire quando è andata sotto. Insomma, può espugnare il “Sinigaglia”. Riuscendoci, compirebbe un salto in avanti importantissimo in classifica, proiettandosi con il morale a mille verso il turno seguente, nel quale riceverà in Genoa, altra diretta rivale. Per i salentini, però, non sarebbe da disdegnare nemmeno un pareggio, in quanto ottenuto in trasferta. Ad avere l’imperativo di imporsi sono i lariani perché, in caso contrario, rischierebbero di andare in crisi, soprattutto se si considerano le aspettative con le quali hanno iniziato il campionato».
Nelle file del Como a meritare le luci della ribalta è soprattutto Nico Paz, calciatore spagnolo naturalizzato argentino che i lariani hanno prelevato dal Real Madrid: «L’ho visto all’opera ed ha qualità. È molto interessante ed ha potenzialmente le doti per fare strada. Nel calcio moderno, però, c’è la tendenza a considerare un giocatore un talento dopo sei mesi che si è fatto apprezzare a certi livelli. Ai miei tempi le cose non andavano in questo modo. Occorreva dimostrare per più stagioni in proprio valore. Noi difensori dovevamo marcare campionissimi del calibro di Maradona, Gullit, Van Basten, Careca, Elkjaer, Vialli, ma anche tra i difensori c’erano tanti “mostri sacri”. Da molte stagioni la nostra massima serie non può contare su atleti di questa caratura. Insomma, Nico Paz merita la massima attenzione, ma è presto per capire quanto arriverà lontano».
Nel Lecce si sta mettendo in luce Antonino Gallo, palermitano di nascita come Biondo: «Il club giallorosso lo ha ingaggiato giovanissimo dopo il fallimento della società rosanero. Nel Salento, il ragazzo è cresciuto tantissimo, tanto da meritare di essere titolare in A, torneo nel quale si sta cimentando per la terza annata agonistica consecutiva. È nato nel 2000 e può quindi migliorare ancora parecchio, a patto che continui a lavorare sodo ed a credere fortemente in se stesso. Mi fa molto piacere che un mio conterraneo sia tanto apprezzato dai tifosi leccesi».
Il legame di Biondo con il “tacco d’Italia” non è mai venuto meno, nonostante siano trascorsi circa trent’anni dal suo addio alla società giallorossa: «Nel Salento continuano a volermi bene e questo per me è importantissimo perché significa che ho lasciato un ottimo ricordo, che i supporter hanno compreso che ho dato sempre tutto per quella che per me era una seconda pelle più che una maglia. Negli anni della presidenza di Rico Semeraro, ho ricoperto il ruolo di “osservatore” del club con Di Francesco e De Canio allenatori. Ho ancora tanti amici che sento telefonicamente e con i quali chiacchiero del Lecce attuale e di quello di quando io ero uno dei componenti della retroguardia. Dal “Via del Mare”, però, oramai manco da tanto».
NOTIZIARIO Dall’allenamento di ieri è arrivata una notizia negativa: Berisha, uno dei più in forma, ha dovuto interrompere la seduta a causa di un problema muscolare che andrà valutato tramite esami strumentali. Nel pomeriggio di oggi è prevista la “rifinitura”. Poi la partenza alla volta della città lariana.