Una gara di cartello, prima contro seconda, che lascia, alle sue spalle, strascichi polemici e, soprattutto, danni ancora da quantificare ma, comunque, ingenti. È quanto accaduto domenica scorsa in occasione del match fra il Football Club Manduria ed il San Vito dei Normanni. Un incontro avvincente ed intenso macchiato da un censurabile epilogo. Numerose chiazze di erba sintetica bruciata e la necessità di un intervento urgente di ripristino. È questo il bilancio dei danni causati dai fumogeni e dalle torce accese, l’utilizzo dei quali è tassativamente vietato, lanciati dai tifosi del San Vito. Una conclusione, amara, ed inattesa di un pomeriggio di sport. C’è, peraltro, da sottolineare che i sostenitori ospiti, giunti numerosi a Manduria, si erano, fino a quel momento, distinti, e fatti apprezzare, per l’incessante tifo per la propria squadra, nonostante il pesante passivo. Invece, improvvisamente, il loro atteggiamento è cambiato. Sono stati accessi fumogeni, diversi dei quali sono stati lanciati all’interno del recinto di gioco. A nulla sono valsi i tentativi degli addetti della società ospitante che hanno, invano, provato ad indurre a più miti del consigli gli esagitati. Al termine della gara il manto erboso del “Dimitri”, peraltro di recente realizzazione e di ultima generazione appariva deteriorato in più punti. Da una prima sommaria stima i danni ammonterebbero a diverse migliaia di euro.

E ora chi paga? Già domenica sul posto sono intervenuti gli agenti del locale Commissariato che, insieme al direttore di gara, hanno provveduto ad una prima ricognizione. La società FC Manduria si è riservata di sporgere denuncia a propria tutela ma, anche, dei numerosi sodalizi fruitori dell’impianto gestito, a seguito di bando pubblico, dalla Polisportiva Manduria.