Martedì 09 Dicembre 2025 | 18:25

Bari, Vivarini sgombra il campo dagli equivoci: «Pensiamo a salvarci»

Bari, Vivarini sgombra il campo dagli equivoci: «Pensiamo a salvarci»

 
pierpaolo paterno

Reporter:

pierpaolo paterno

Bari, Vivarini sgombra il campo dagli equivoci «Pensiamo a salvarci»

«Prendo per buono questo punto, lo dico perché queste partite, se ti vanno male, rischi persino di perderle. Loro si mettevano tutti nell’area di rigore»

Martedì 09 Dicembre 2025, 14:57

14:58

Nel ventre del San Nicola l’aria cala densa quanto la delusione. Il pareggio con il Pescara, maturato tra errori clamorosi e un’occasione (bis) irripetibile sprecata dagli undici metri, pesa come un macigno sulle spalle di Vincenzo Vivarini, chiamato ora a dare risposte più che spiegazioni. Il tecnico biancorosso arriva in conferenza stampa con lo sguardo di chi sa di dover fronteggiare domande dure, mentre dall’altra parte il tecnico pescarese Giorgio Gorgone può permettersi toni più sereni dopo aver strappato un punto che vale doppio. Le parole di Vivarini alzano la temperatura del termometro esatto nel momento più fragile della gestione biancorossa.

Adesso, anche Vivarini sembra il primo a non riuscire a dissipare la nebbia che avvolge la squadra. Il tecnico non riesce a togliere lo stato confusionale che accompagna il Bari da settimane. Nulla sembra funzionare, dalla difesa distratta all’attacco sterile, passando per un centrocampo che gioca al ribasso. Paradossalmente, con questo punto i biancorossi restano fuori dalla zona playout, ma è un dettaglio che non consola. Questa squadra non è apparsa nemmeno superiore alla cenerentola del campionato.

Servono risposte rapide, scelte nette, una rotta da invertire senza più indugi. A fine gara, Vivarini offre un’analisi che sembra più un atto dovuto che una traccia di soluzioni reali. Tre partite non gli sono bastate per trovare la chiave, e le sue parole lo tradiscono. L’impressione è che quella chiave, al momento, non sappia ancora dove cercarla: «Prendo per buono questo punto - attacca il tecnico del Bari alla ricerca di una lettura consolatoria -. Lo dico perché queste partite, se ti vanno male, rischi persino di perderle. Loro si mettevano tutti nell’area di rigore, eppure siamo riusciti a creare tantissime situazioni offensive. Ne conto almeno sedici. Alla fine, meglio il pareggio che la sconfitta».

Prima di commentare l’epilogo burrascoso con i tanti cartellini rossi sventolati all’indirizzo della panchina barese dall’arbitro Marcenaro: «L’inizio del match - prosegue Vivarini - è stato davvero brutto. L’avevamo impostata per scendere in campo aggressivi. Invece, abbiamo lasciato l’iniziativa al Pescara. L’avevamo preparata in un altro modo. Perciò dico che il pareggio ci va bene. I problemi ce li abbiamo. Ho messo ancora più a fuoco le problematiche. Dobbiamo pensare alla salvezza», afferma senza giri di parole.

I mali del Bari restano e occorre metterci immediatamente una pezza. Magari con un maggiore self control: «Quando hai paura ad aggredire, a stare alto e a smarcarti per prendere la palla, le conseguenze sono logiche. L’arbitro? Mi sono ritrovato un cartellino davanti agli occhi. Non ho capito perché. Ho solo alzato un braccio. È stato espulso anche Meroni. E il medico sociale Caputo. Ho visto cartellini rossi da tutte le parti. Speriamo di non leggere provvedimenti pesanti nel referto del direttore di gara».

In chiusura, parole dolci per Moncini, fatale nei due errori dal dischetto: «Mi spiace per lui. Spero che non si butti giù. Nelle prossime ore, gli parlerò di sicuro. Non deve abbattersi. Sono situazioni che nel calcio succedono. Deve tirare fuori il carattere e la voglia di rivalsa che lo contraddistinguono».

Sul fronte ospite, mister Gorgone torna a casa con tanto amaro in bocca: «Per la prima mezzora, avevamo la partita in mano. Non ho visto l’episodio dell’espulsione di Olzer. Non siamo morti, il Pescara ha dimostrato grande sacrificio. Se qualcuno pensa che siamo finiti, si sbaglia. Al mio arrivo, ho trovato una squadra col morale a terra. Poi, anche gli episodi devono girare a favore. Abbiamo dei limiti, ma non siamo il brutto anatroccolo della B».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)