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Valerio Di Cesare, l'ex capitano del Bari prende il Premio alla Carriera nella notte del Gran Galà del calcio

Valerio Di Cesare, l'ex capitano del Bari prende il Premio alla Carriera nella notte del Gran Galà del calcio

 
Antonello Raimondo

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Antonello Raimondo

Valerio Di Cesare, l'ex capitano del Bari prende il Premio alla Carriera nella notte del Gran Galà del calcio

Un percorso lunghissimo, culminato con la festa d’addio dello scorso mese di luglio durante l’amichevole con la Salernitana al «San Nicola»

Lunedì 18 Novembre 2024, 09:19

Ci sarà anche Valerio Di Cesare nel Gran Galà del calcio che si svolgerà oggi a Borgo Grappa, località in provincia di Latina. In questa occasione ci saranno premi per i migliori atleti e le migliori squadre di serie A, B, C, D e serie A femminile. L’ex capitano del Bari, che attualmente collabora con Beppe Magalini che è a capo della direzione sportiva del club biancorosso, riceverà un riconoscimento alla carriera. Un percorso lunghissimo, culminato con la festa d’addio dello scorso mese di luglio durante l’amichevole con la Salernitana al «San Nicola».

Di Cesare, nato a Roma il 23 maggio 1983 e papà di Andrea e Emma avuti dalla moglie Letiza, ha conosciuto il settore giovanile della Lazio prima di affrontare una tostissima esperienza in Inghilterra, nel Chelsea. Poi un lungo girovagare: Avellino, Albinoleffe, Catanzaro, Mantova e Vicenza prima della grande chances nel Torino (scelto da Gianluca Petrachi), dove trova Giampiero Ventura e Mirco Antenucci e «abbraccia» la serie A. Si ritrova a Brescia, sempre in B, e poi a Bari, dove resta un po’ meni di due anni prima di finire al Parma. Un anno e mezzo con i ducali vincendo due campionati, dalla C alla A. E poi la grande sfida biancorossa. Il «sì» a De Laurentiis è di quelli che pesa visto che si tratta di ripartire dalla D, a 35 anni. Sembra una follia, ma a sentirlo parlare si capisce che il difensore romano è convintissimo di riuscire a riportare il Bari nel calcio che conta. Gli va tutto alla grande, due campionati vinti e un terzo che sfuma per un soffio.

A quel punto in tanti avrebbero lasciato. Quarant’anni non sono uno scherzo. E il rischio di bruciare tutto con una stagione che chiunque immaginava molto più complicata. Per poco non ci scappa la... frittata. Stagione balorda, diciamo pure un disastro. Ma Di Cesare qui si supera. Un «leone» dall’inizio alla fine. Qualche sofferenza di troppo in fase difensiva ma anche tante partite destinate a passare alla storia. E poi quei gol pazzeschi a disegnare una vera e propria favola calcistica. La salvezza come uno scudetto.

Un premio alla carriera, insomma, è quasi il minimo guardando all’ultima parte del percorso. Compreso qualche record (è lui il più anziano di sempre ad aver segnato in serie B). In estate è ripartito pensando da direttore sportivo. De Laurentiis lo ha sempre definito «straordinario». Tutto un altro mondo. Ma la grinta è la stessa. 

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