LECCE - Nella settimana di sosta del campionato, il Lecce si ritrova nel mezzo del periodo più complicato dall’inizio della stagione. La recente crisi di risultati ha inflitto inevitabilmente un duro colpo al morale della squadra giallorossa. È accaduto tutto nel giro di due settimane. Prima il rocambolesco pareggio casalingo contro il Parma, poi l’eliminazione dalla coppa Italia e la batosta contro il Milan, con tre reti subite nell’arco di cinque minuti. Contro l’Udinese poteva essere la partita della svolta e invece è arrivato un altro ko, che ha lasciato strascichi pesanti e tanti punti interrogativi. Queste due settimane saranno necessarie al tecnico Luca Gotti per lavorare sulla testa e sulle idee della sua squadra, provando a trovare il bandolo della matassa per dare nuovo slancio alla marcia in campionato.
Sono cinque i punti conquistati dal Lecce nelle prime sette giornate di campionato, una media che, in proiezione, non può certamente ritenersi soddisfacente. Bisognerà alzare il passo, anche perché le avversarie non aspetteranno di certo. Tanti sono gli aspetti su cui è necessario riflettere in casa giallorossa, a partire dalla ricerca delle soluzioni a quelle problematiche che finora hanno destato maggiore allarme. C’è una questione piuttosto evidente ed è quella relativa alla estrema sterilità della fase offensiva. I numeri, in tal senso, sono impietosi. Il Lecce è il peggiore attacco della serie A con appena tre gol segnati, distribuiti su due partite. Il che significa che in cinque delle sette sfida giocate finora la squadra di Gotti non è riuscita a far gol. C’è qualcosa da ritoccare dalla trequarti in su, anche nelle scelte relative agli uomini. Finora, infatti, non si è ancora vista una formazione tipo, il che fa sì che al momento di certezze ce ne siano davvero poche.
Sulle fasce, ad esempio, il Lecce sta facendo fatica ad esprimere al meglio il suo gioco. L’esperimento che vede Dorgu schierato nella posizione di esterno alto a destra non sta trovando risposte positive sul campo. Il giovane danese, pur essendo dotato di qualità eccezionali, sembra far fatica a imporsi su quel lato del campo e sembra lontano parente del calciatore che sulla fascia sinistra, assieme al puntuale Gallo, è stato uno dei principali fattori della rincorsa alla salvezza nello scorcio finale della passata stagione. C’è poi il rebus legato alla posizione di Rebic, arrivato in estate per fare il centravanti, come detto in sede di presentazione dal responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino. In quel ruolo, però, si è visto davvero poco. Finora il croato è stato schierato quasi sempre sulla fascia sinistra e lo stesso Gotti ha sottolineato come l’esterno sia la sua mattonella. Una posizione, tuttavia, nella quale sta facendo fatica ad incidere appieno.
A ciò si aggiungano le difficoltà legati agli infortuni e ad alcuni elementi arrivati dal mercato che però, ad oggi, sono ancora degli oggetti misteriosi. Dopo la sosta rientrerà il giovane Berisha, un rinforzo in più sulla trequarti, mentre sono da valutare le condizioni di Banda, ancora alle prese con delle noie a un ginocchio. Ci sarebbe anche Pierotti, che però, pur essendo nel Salento già da gennaio, non ha ancora disputato una presenza da titolare in giallorosso. Poi c’è la situazione di Marchwinski, il colpo più oneroso dell’estate scorsa, dato l’investimento di circa tre milioni di euro per portarlo nel Salento. Doveva essere lui la stella della trequarti nel 4-2-3-1 che avevano in mente Gotti e l’area tecnica, ma finora il suo contributo è stato nullo. Una sola apparizione, durata poco più di un quarto d’ora alla prima giornata contro l’Atalanta, poi sei panchine di fila senza vedere il campo. Così, a conti fatti, dopo le prime sette partite, il Lecce non può certo dirsi soddisfatto. Di certo il potenziale c’è, pur fra tante difficoltà e fra una rosa che in alcuni ruoli sembra avere diverse criticità. I salentini dovranno così rimettere insieme i cocci e ripartire, già al rientro in casa contro la Fiorentina. Nulla è ancora perduto, ma adesso diventa vietato fare passi falsi.