Venti acquisti, venticinque cessioni. I numeri parlano chiaro: con quasi cinquanta movimenti, il Bari ha dato fondo ad una rivoluzione in piena regola. Un cambiamento forse più profondo di quello comunque annunciato. D’altra parte, un dato è eloquente: i superstiti della scorsa stagione sono appena quattro, ovvero Dorval, Pucino, Vicari e Bellomo. In più, si aggiungerebbe Gaston Pereiro, ma la permanenza dell’uruguaiano non è certa: la sua cessione resta possibile all’estero, nei mercati ancora aperti. In caso contrario, resterà alla base, provando a scalare gerarchie che oggi non lo vedono tra i favoriti. Addirittura diciotto, comunque, sono i volti nuovi: Cerofolini, Dickman, Kassama, Nikolaou, Burgio, Darboe, Braunoder, Verreth, Pagano, Antonucci, Gytkjaer, Moncini, Cerri e Rao mettono piede in biancorosso per la prima volta. Romantici i ritorni di Castrovilli e Partipilo, baresi e cresciuti con i Galletti: in età matura potranno prendersi la ribalta che non hanno avuto emergendo dal settore giovanile. Infine, Sibilli e Maggiore: il primo è andato via a gennaio scorso, proprio quando è arrivato il secondo. Per motivi diversi, la loro avventura barese pareva al capolinea: invece, eccoli di nuovo in rampa di lancio.
LA ROSA AI RAGGI X La serie B osserverà un turno di sosta: alla ripresa, le iscrizioni al campionato saranno definitive. Ebbene, il Bari attualmente conta 19 calciatori “over”, uno in più del “consentito”, ma la rosa sarà comunque pienamente coinvolta. Gli elementi nati fino al 31 dicembre 2001 che faranno parte della lista principale sono i portieri Cerofolini, Pissardo e Marfella, i difensori Dickman, Vicari, Nikolaou, Meroni, Dorval e Burgio, i centrocampisti Darboe, Verreth, Castrovilli e Maggiore, gli attaccanti Partipilo, Antonucci, Gytkjaer, Moncini, Sibilli e Gaston Pereiro. Lo status di “bandiera” (ottenibile per due giocatori con almeno quattro campionati nella stessa squadra) tocca, invece, e Pucino e Bellomo. Allo stato attuale, dunque, il terzo portiere Marfella finirebbe provvisoriamente fuori lista, con la possibilità, però, di essere impiegato in caso di indisponibilità (infortunio o squalifica) di Cerofolini o Pissardo. Se poi dovesse concretizzarsi la partenza di Pereiro, l’organico si assesterà automaticamente sui 18 over. Cinque, invece, sono gli “under” (nati dall’1gennaio 2002 in poi e iscrivibili senza limiti): Kassama, Braunoder, Pagano, Cerri e Rao a cui si aggiungono anche i prodotti del settore giovanile Colangiuli e Mavraj che dovrebbero restare aggregati in prima squadra.
È cambiata anche la filosofia delle acquisizioni rispetto agli anni scorsi. Le operazioni a titolo definitivo sono state ben dieci: Cerofolini, Dickman, Meroni, Burgio, Darboe, Verreth, Castrovilli, Maggiore, Gytkjaer e Moncini che portano il patrimonio dei calciatori di proprietà a sedici elementi “maturi” (si aggiungono Pucino, Vicari, Dorval, Bellomo, Sibilli e Gaston Pereiro che erano già in rosa) oltre ovviamente i ragazzi provenienti dal vivaio. I prestiti, invece, sono sette rispetto ai dieci consentiti dal nuovo regolamento: Kassama, Nikoloau, Pagano, Braunoder, Partipilo, Antonucci, Cerri e Rao. Soltanto Braunoder e Rao, peraltro, sono in prestito secco, mentre sui tutti gli altri sono in essere opzioni o obblighi di riscatto.
TRE POSSIBILI VESTITI Il Bari è stato costruito secondo il 4-3-3 desiderato da Fabio Caserta, con due certezze: la difesa a quattro (pochi i centrali per ipotizzare uno schieramento a tre) e la ricerca della qualità che spicca dai tanti elementi tecnicamente molto dotati. Sulla carta, la retroguardia sarà quella schierata nelle prime due uscite: Vicari-Nikolaou coppia centrale, Dickman e Dorval terzini. Il giovane Kassama e il più navigato Meroni saranno le alternative nel cuore del pacchetto arretrato, l’affidabilità di Pucino e la voglia di emergere di Burgio costituiscono le altre opzioni sulle corsie esterne.
Indubbio che il reparto più intrigante sia il centrocampo. Verreth in teoria è l’unico regista puro, ma, con caratteristiche diverse, possono agire da mediano anche Braunoder e Darboe, ovvero i deputati ad assicurare al settore corsa, interdizione e fisicità, mentre Pagano porterà freschezza e imprevedibilità nei movimenti. Castrovilli è il vero ago della bilancia: se l’ex campione d’Europa, che ha solo 28 anni, tornerà sui suoi livelli dopo i due anni tormentati dagli infortuni sarà un valore aggiunto unico per la categoria. Discorso analogo riguarda Maggiore: la mezzala ligure possiede tecnica, carisma, abilità nel gioco aereo e una capacità d’inserimento eccellente. La sua missione sarà riproporsi sugli standard che lo hanno rivelato a La Spezia tra i migliori emergenti in serie A.
Ricca di talento anche la batteria degli esterni offensivi: Partipilo, Antonucci e Sibilli abbinano tecnica, inventiva, abilità nell’uno contro uno, a patto che soprattutto i primi due recuperino velocemente la migliore condizione. Rao ha già lasciato intravedere accelerazione e velocità. Le tre punte pure, infine. Gytkjaer possiede esperienza, mestiere e classe: il danese, alle prese con un infortunio al piede, dovrebbe essere recuperabile dopo la pausa. Moncini si è già distinto per generosità e fiuto, Cerri avrà le opportunità per dimostrare il bene che si è sempre detto sul suo conto: alla causa porterà peculiarità fisiche diverse dai due compagni di reparto. Grazie all’elasticità tattica di centrocampisti ed esterni, Caserta potrà variare il modulo in un più offensivo 4-2-3-1, avanzando Castrovilli, Pagano o Bellomo nella posizione di trequartista o addirittura inserendo un esterno in più per accentrare Sibilli riuscendo comunque a non perdere negli equilibri collettivi. Così come è possibile ipotizzare anche i due attaccanti puri fin dall’avvio, con un fantasista, considerando che i vari Sibilli, Partipilo e Antonucci in carriera sovente hanno agito sulla trequarti o da seconda punta. E per le gare da “forzare”, quando c’è un risultato da recuperare o un match da vincere a tutti i costi, si può ricorrere persino ad un 4-2-4 a trazione spiccatamente anteriore. Il materiale, insomma, non manca. Così come la profondità della rosa e una varietà di alternative di certo superiore allo scorso anno.
Ora, però, i buoni propositi vanno tradotti in punti: il Bari ne ha pur sempre uno solo ed è atteso dalla doppia trasferta Modena-Palermo. È vero, le rivoluzioni vanno assimilate. Ma è imprescindibile fare in fretta.