BARI - «Bari-Cosenza sarà una partita tirata: i biancorossi hanno bisogno di coraggio e tanta pazienza». Lorenzo Sibilano è uno dei doppi ex di lusso del match tra i Galletti ed i calabresi. L’ex difensore barese, 45 anni, conta 89 presenze e tre reti con la squadra della sua città, in tre diverse parentesi (1997-98, 1999-2003 e 2004-06). Divenuto tecnico, dal 2010 è stabilmente l’allenatore in seconda di Davide Dionigi che ha seguito nelle esperienze con Taranto, Cremonese, Varese, Matera, Brescia e, appunto, Cosenza, guidato nello scorso campionato, da luglio ad ottobre 2022, con un bilancio di tre vittorie, due pareggi e sei sconfitte in undici giornate. «Il biancorosso resta sempre sulla pelle», afferma Sibilano.
«Nessuno mi toglierà mai l’orgoglio di aver indossato la maglia del mio cuore, peraltro dopo l’intera trafila nel settore giovanile, vincendo tantissimo. Devo ammettere che il percorso a Cosenza ha lasciato un po’ di amaro in bocca a me e a mister Dionigi. Avevamo cominciato il lavoro fin dal ritiro estivo, centrando una partenza lanciata. Basti pensare che all’ottava giornata eravamo ancora nei playoff e all’undicesima, quando siamo stati sollevati dall’incarico, la squadra era in zona salvezza».
Definisce il match “tirato”: perché?
«Entrambe le squadre sono al di sotto delle aspettative. Tutti ci aspettavamo di più dal Bari, soprattutto dopo la batosta della finale playoff persa. Ma non penso soltanto a qualche lacuna strutturale: in questo momento stanno pesando le assenze di uomini cardine come Maiello, Diaw e Menez, ma anche il mancato contributo di calciatori sulla carta determinanti come Aramu o Acampora. Dal canto suo, pure il Cosenza è reduce da tre sconfitte negli ultimi quattro incontri: la società rossoblu vorrebbe mirare a traguardi più ambiziosi della semplice salvezza. Entrambe avrebbero un grande bisogno di vincere, ma al contempo si sentirà anche la paura di perdere».
Che match dovrà impostare il Bari?
«Ci vorrebbe una partenza coraggiosa, ad alta intensità. È possibile che l’ambiente al San Nicola non sia dei più entusiasti, ma la squadra dovrà mantenere i nervi saldi e non farsi prendere dalla frenesia. Il Cosenza, infatti, dispone di giocatori offensivi molto abili nelle ripartenze: penso a Tutino, Mazzocchi, Florenzi, lo stesso Marras. Perciò, occhio alle marcature preventive e a non scoprirsi. Tuttavia, cuore e determinazione dovranno essere massimali fino alla fine: a volte il Bari tende a calare con il passare dei minuti».
Quanto può essere importante un successo nella prospettiva pugliese?
«Il presidente Luigi De Laurentiis ha ribadito che l’obiettivo sono i playoff: ebbene, resto convinto che sia doveroso per una piazza così guardare sempre verso l’alto, ma ora occorre alzare notevolmente la marcia perché i distacchi dalla prime otto non sono proprio minimi. Vincere domani, oltre punti importantissimi, infonderebbe la carica per sfidare la Sampdoria il 26 con maggiore serenità. Poi sarà tempo di mercato e là occorrerà intervenire con decisione».
Cosa servirà al Bari nella campagna invernale?
«Il modulo prediletto di Pasquale Marino è il 4-3-3: perciò, almeno un esterno abile a saltare l’uomo e in grado di avere una certa confidenza con il gol. E poi un regista che sostituisca Maiello, magari un ulteriore innesto a centrocampo che aumenti l’intensità della manovra. Infine, un attaccante di razza, sperando che Diaw comunque rientri presto. Ora il peso della prima linea ricade su Nasti che abbiamo lanciato proprio a Cosenza: Marco forse fatica un po’ nel lottare contro le difese avversarie senza un compagno vicino. Ma è uno che non molla mai e ha grande qualità: arriverà molto lontano».