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Calcio, Mignani aspetta un regalo: «Bari, la fiamma accesa»

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

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«Tutto dipende dal Genoa ma vogliamo tenere i giochi aperti fino alla fine»

Domenica 30 Aprile 2023, 14:34

14:40

BARI - «Il tempo non si ferma, ma vivo serenamente questo momento felice sul piano sportivo. Il Bari sta disputando un campionato importante e io sono alla prima stagione in serie B: probabilmente è la più importante della mia carriera». Michele Mignani compie 51 anni, oggi. E se lo scorso anno festeggiò il «mezzo secolo» con la promozione in cadetteria già in tasca, ora ha tanti buoni motivi per spegnare le candeline ed esprimere un desiderio ancora più ambizioso. «Bisogna imparare ad affrontare la vita nel modo giusto ed apprezzarne anche i particolari. Fin qui abbiamo dato tanti buoni segnali, ma vogliamo assolutamente chiudere in bellezza. E allora, la testa va sintonizzata immediatamente al match contro il Cittadella».

La sfida ai veneti andrà in scena domani, alle 15, al San Nicola. Contemporaneamente, il Genoa, secondo in classifica e distante sei lunghezze, sarà impegnato nell’ostica trasferta con il Sudtirol. Per i biancorossi, terzi in graduatoria, si presenta uno snodo fondamentale per poter credere ancora nella promozione diretta. «Ormai ogni giornata è decisiva», analizza Mignani. «Siamo già riusciti a tenere la bagarre aperta vincendo a Pisa: se non avessimo intascato i tre punti in Toscana, probabilmente il discorso secondo posto sarebbe già chiuso. Dobbiamo essere realisti: è il Genoa ad avere il destino nelle sue mani. Se i liguri faranno bottino pieno nei prossimi due turni, diventeranno irraggiungibili per noi. Tuttavia, guardiamo ad una tappa alla volta. Per ora, possiamo ancora mantenere acceso un lumicino di speranza battendo il Cittadella. Senza pensare, tuttavia, che sia un’impresa scontata. I veneti sono ormai da tempo una realtà stabile in B: è una compagine abituata a lottare, a non mollare mai, ad affrontare con orgoglio anche i momenti più complicati. Hanno bisogno di punti salvezza: sarà una battaglia, ma siamo pronti. Le polemiche da Genova su presunti favori al Bari? Non ascolto nulla, sarebbe davvero un inutile spreco di energie e poi ognuno tira acqua al suo mulino. Sono convinto che abbiamo guadagnato sul campo ogni singolo punto grazie a lavoro e sacrifici. Peraltro, siamo ormai in un periodo in cui a mio avviso le decisioni arbitrali vanno esclusivamente accettate perché non giudica soltanto chi è in campo, ma ogni situazione è riesaminata con cura al Var. Pertanto, concentriamoci sul nostro cammino, senza dare retta a ciò che può arrivare da fuori». Scontato chiedersi se sarà perseguita la strada del 4-4-2 (che aprirebbe alla conferma di Morachioli da esterno offensivo sinistro), ovvero una mini «rivoluzione» per l’allenatore ligure che ha sempre proposto il 4-3-1-2. «Non mi ritengo un integralista», commenta Mignani.

«Sono, però, convinto che una squadra debba avere una precisa idea di gioco. Nella prima parte di stagione, avevamo un’identità spiccata che ha prodotto risultati, non aveva senso cambiare. Ma nel corso delle gare, siamo stati spesso pronti ad adattarci diversamente. È anche vero che è giusto considerare chi attraversa un particolare momento di forma o il modo in cui la squadra si senta più a suo agio. Variare, perciò, è un’occasione di crescita anche per me che magari non sono un tecnico espertissimo, anche se comincio ad avere qualche partita sulle spalle». Per apportare correttivi, tuttavia, è fondamentale che l’intero gruppo risponda presente alla chiamata. «Alleno un organico nel quale i componenti sostanzialmente si equivalgono», spiega Mignani. «Perciò, ho sempre cercato di coinvolgere tutti, valutando la settimana di lavoro. Quando si è reduci da una vittoria, c’è sempre la tentazione di riproporre l’assetto della gara precedente, ma magari noti due-tre elementi che si sono messi particolarmente in luce e allora è giusto premiarli. Bellomo, ad esempio, ha un atteggiamento perfetto: da quando è arrivato, non ha cambiato mai il modo o l’intensità del lavoro. Eppure, ci sono stati periodi in cui ha giocato di più e altri che è stato fuori, ma il suo approccio ti rende sempre certo che quando è chiamato in causa darà sempre il massimo. Ce ne vorrebbero tanti come Nicola».

In un campionato così felice, il mister dei Galletti trova un aspetto da migliorare. «Non sfruttiamo quasi mai i calci piazzati», ammette. «Battiamo molti angoli o punizioni dalla trequarti, ma li abbiamo capitalizzati una o due volte: poco. In un contesto di gioco spesso bloccato, tale risorsa è determinante. Dobbiamo innanzitutto calciare da fermo nel modo giusto e poi cominciare a segnare anche in questa modalità». Per il confronto con il Cittadella, come di consueto Mignani non entra nel merito delle scelte di formazione: la squalifica di Vicari, tuttavia, apre una falla al centro della difesa e gli…concede un’anticipazione. «Zuzek giocherà in retroguardia», afferma il mister biancorosso. «Penso anche che sia disponibile Di Cesare: la frattura delle ossa nasali dovrebbe essere un problema gestibile con l’ausilio di una mascherina. Dovrebbe essere pronto per tornare tra i disponibili pure Scheidler, mentre qualche dubbio riguarda Folorunsho che ha avvertito una lieve ricaduta sul problema al ginocchio, anche se in modo un po’ diverso dal precedente infortunio: su di lui decideremo all’ultimo. Ceter, invece, è ormai al pari del gruppo: dobbiamo un po’ gestirne i carichi dopo i suoi ripetuti stop, ma è un attaccante con peculiarità che apprezzo molto: ha fisico, potenza, è intelligente nei movimenti. Sono sicuro che anche lui ci darà una mano».

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