TARANTO - Sembra brillare al nuovo sole dei playoff l’ultimo 0-0 del Taranto. È la decima partita che chiude senza segnare e senza subire. Significa che un quarto del campionato i rossoblù l’hanno consumato aspettando il gol. Un’attesa vana, come quella della poesia “Il Sabato del Villaggio” spesso citata da Capuano, ma utile. Ossimoro che la salvezza con due turni d’anticipo e l’ingresso nella griglia dei playoff illustrano con efficacia. Insomma, il Taranto è questo: impenetrabile e imperscrutabile. I suoi numeri, oltre a destare sincera meraviglia, sono ormai diventati oggetto di studio. È la squadra col peggior attacco del girone C (26 gol).
È la squadra che ha mandato a segno appena 11 calciatori. È la squadra che, nel girone di ritorno, non è mai riuscita a fare gol in trasferta. Eppure, è lì, fuori dalla bagarre in coda e dentro il sogno dei playoff. Un mistero che Capuano ha provato a spiegare, elogiando la forza di un gruppo capace di elevare a sistema concetti come la solidità e la compattezza. Valori che sono risultati determinanti anche a Viterbo contro il Monterosi. Pochi i rischi imbarcati, meno ancora quelli restituiti. Ma sempre, dall’inizio alla fine, un Taranto in grado di inaridire la manovra avversaria, rendendo innocua ogni idea offensiva dei laziali. Anche con l’uomo in meno (espulso Boccadamo per somma di ammonizioni), il Taranto è apparso inaffondabile. E stavolta senza innalzare muri ma avvalendosi di collaudate paratie mobili.
Ora il Taranto va incontro all’ultima fatica della stagione regolare. Domenica allo stadio “Iacovone” sbarca il Messina che vorrebbe evitare i playout. Il Taranto oggi per la classifica avulsa è dentro i playoff e vorrebbe restarci. Serve vincere, però. Torna disponibile Mastromonaco, mentre Manetta, Diaby, Ferrara e Crecco non sembrano recuperabili.
