Foggia calcio femminile sfrattato ieri a partita in corso dal campo sportivo “D’Achille” di Troia, dov’era in corso la partita di campionato con il Nitor Brindisi (con le brindisine in vantaggio 0-3). La società non avrebbe pagato il campo, né per quella partita e neanche per le gare pregresse. Una situazione che il Foggia non ha chiarito.
Ci ha pensato invece il sindaco di Troia, Leonardo Cavalieri, a spiegare cosa è accaduto: «Non ho fermato io la gara - chiarisce alla Gazzetta - ma quando sono arrivato era già intervenuto il custode dell’impianto. La vicenda è incresciosa, ci siamo accorti con le squadre già in campo che la partita non era autorizzata. La società che gestisce il campo, un’associazione di volontariato insieme al Comune, si è accorta che non solo quella partita era stata regolarmente prenotata e pagata, ma che vi era anche un pregresso da saldare. Succede spesso con la squadra femminile, mi è stato spiegato, non con tutte le altre squadre giovanili del Foggia con le quali c’è sempre stata massima correttezza.
In ogni caso - aggiunge il sindaco - si è dovuto interrompere la partita perchè se si fosse fatto male qualcuno la responsabilità sarebbe stata mia». Sta di fatto che le giocatrici delle due squadre sono andate via senza nemmeno poter fare la doccia: «Un episodio che sto cercando di accertare. Non mi risulta che le cose siano andate veramente così. Se è vero ne risponderà chi si è reso protagonista di un atto così riprovevole, se il fatto raccontato è falso ne risponderà chi l’ha scritto».