BARI - «Una sorta di sfida infinita tra due squadre che hanno condiviso tanto negli ultimi anni: dopo tante sofferenze, sarebbe bello che entrambe salissero in serie A». Il messaggio a Bari e Ternana è di Daniele Vantaggiato, uno dei doppi ex di lusso della sfida che andrà in scena domenica alle 16,15 al «Liberati». Dopo un lungo peregrinare, il 38enne attaccante brindisino è tornato in Puglia, per essere un riferimento del Fasano, una delle compagini più apprezzate del girone H di serie D per il gioco spumeggiante espresso da un complesso giovanissimo che nel navigato bomber ha trovato una preziosa guida. I biancorossi e gli umbri rappresentano un po’ i due confini della sua carriera tra i professionisti: nel settore giovanile dei Galletti è cresciuto per poi esordire in prima squadra nel 2001 e tornare (dopo la parentesi di Crotone) da protagonista dal 2005 al 2007 (55 presenze e sette gol in serie B).
Con le «Fere», invece, ha militato dal 2018 al 2021, contribuendo con 82 gettoni e 21 gol in C al ritorno in cadetteria. In un confronto scandito dal tema amarcord (Antenucci e Maiello hanno lasciato ricordi indelebili in rossoverde, così come sull’altro versante Partipilo sarà opposto alla sua città natale e Defendi ritroverà i colori che ha rappresentato da capitano), lui non ci sarà. E forse la difesa barese tirerà un sospiro di sollievo. Basti pensare che da avversario, Vantaggiato ha colpito il Bari addirittura otto volte, con le maglie di Pescara, Rimini, Parma, Padova, Livorno e Ternana. Eppure, Daniele non si sente affatto un ex al veleno.
«Ai Galletti mi legheranno sempre ricordi stupendi», afferma. «A cominciare dal mio esordio tra i professionisti, a soli 19 anni, in Coppa Italia, contro la Lazio allenata da Roberto Mancini e popolata da campioni straordinari come Peruzzi, Stankovic, Mihajlovic, Chiesa, Simeone. Quando tornai dal prestito al Crotone, non riuscii a rendere come speravo, fermato da problemi fisici. Forse ero anche troppo giovane, ma l’esperienza in biancorosso è stata altamente formativa: giocare in una piazza così importante, con una tifoseria unica, aiuta a crescere molto velocemente. Così come non posso dimenticare il triennio in Umbria: il presidente Bandecchi ha investito tantissimo per tornare immediatamente in B, ma uscire dalla Lega Pro è un inferno e abbiamo impiegato tre anni. Sono felice, però, di aver dato un contributo ad un’impresa che non è stata affatto scontata».
In effetti negli ultimi anni, la sfida in C tra Bari e Ternana era un classico tra nobili decadute. «Sono stati confronti durissimi, tra compagini attrezzate per vincere il campionato e, purtroppo, capitate nello stesso girone. Rivederle in B è un sollievo. La Ternana si era ritrovata in Lega Pro per una retrocessione avvenuta sul campo, il Bari in seguito al percorso nato dopo il fallimento. Ma così come la C era una categoria ingiusta per club di tale tradizione, mi sento di dire che anche la cadetteria non è un punto d’arrivo per società molto ambiziose. Sicuramente non può esserlo per il Bari che esprime numeri da alta A, ma nemmeno per la Ternana: il progetto di Bandecchi mira decisamente alla promozione».
Che match scaturirà domenica? «La classifica è molto diversa. Il Bari è una delle compagini che più mi ha impressionato per adattamento alla categoria, carattere, solidità, ma anche sul piano del gioco è stata in diversi periodi la squadra più piacevole da vedere. Sul campo, i ragazzi di Mignani hanno meritato di lottare fino in fondo per la promozione diretta. La Ternana ha avuto diversi passaggi a vuoto, ma sono certo che non ha abbandonato l’obiettivo di raggiungere i playoff per poi giocarsi tutto agli spareggi promozione. Per gli umbri potrebbe essere l’ultima spiaggia: mi aspetto un approccio molto aggressivo. Conosco Lucarelli: è un tecnico che sa toccare le corde giuste e la squadra lo seguirà. I biancorossi arriveranno forti delle loro sicurezze e avranno comunque la chance di esaltarsi in ripartenza poiché gli umbri non potranno davvero rinunciare ad attaccare. Sarà una gara aperta».
I protagonisti del match? «Non ho dubbi: gli attaccanti. Per esigenze di classifica, sarà un match votato all’offensiva: il punto servirebbe poco a entrambe. Così come le squadre possono contare su reparti avanzati di estrema qualità. Basti pensare che il Bari ha Cheddira che è il capocannoniere del torneo, oppure un top come Antenucci ed un giovane già in vista come Esposito. Dall’altra parte, ci sono Donnarumma, Favilli, Partipilo. Insomma, qualità assoluta su ambo i fronti». Negli ultimi anni, l’incontro è stato scandito dalla presenza di moltissimi ex: che aria si respirava? «I trascorsi non si dimenticano, non è proprio vero che le partite sono tutte uguali. Posso assicurarvi che per Defendi e Partipilo il Bari sarà sempre speciale. Marino è stato un idolo per i tifosi, ha trascorso in biancorosso emozioni uniche in anni molto particolari. Anthony è barese, è legatissimo alla città: per lui sicuramente non esiste incontro più suggestivo. Ma ora il campionato è nel frangente clou: in campo non ci si potrà soffermare sui sentimenti, sarà un confronto davvero tosto».