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Bari, testa e cuore: Mignani può sorridere

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Il Bari come un mosaico, Mignani aspetta rinforzi

L'allenatore del Bari Michele Mignani

Ma anche qualche motivo di riflessione: difesa da puntellare

Domenica 14 Agosto 2022, 13:10

BARI - Tanti sorrisi, ma anche qualche motivo di riflessione. Il Bari rientra da Parma con un buon punto al cospetto di una delle favorite della B. Un viatico incoraggiante: i biancorossi mancavano dalla cadetteria da quattro anni e lo scotto del noviziato costituiva un rischio preventivabile.
TESTA E CUORE - Invece, la Coppa Italia e la prima di campionato raccontano che i biancorossi brillano per mentalità, atteggiamento, coraggio. I Galletti non hanno smarrito la voglia di comandare la partita: se in C era un dovere per chi era chiamato a vincere il campionato, nella categoria superiore non era scontato. Non solo. La squadra ha mostrato grande spirito di reazione: a Parma come a Verona ha ribaltato l’iniziale svantaggio, senza smarrire le fila del gioco. Sì, perché Mignani ha conferito ai suoi una precisa identità: il Bari si muove in modo armonioso, conosce gli spazi da attaccare, porta un buon numero di elementi a ridosso dell’area avversaria. In un calcio più «giocato» rispetto allo scorso anno, quando gli avversari si preoccupavano esclusivamente di contenere, le idee del tecnico ligure possono trovare migliore applicazione.

RIVELAZIONI E CONFERME - L’interpretazione spetta poi ai singoli. Un aspetto che pone in rilievo Maita subito calato in un torneo per lui nuovo, Botta tanto illuminato, quanto generoso nell’aiuto ai compagni, Cheddira incontenibile in campo aperto. Buona parte della vecchia guardia, insomma, ha risposto al meglio. Tra i nuovi, Caprile e Folorunsho brillano intensamente. Il portiere veneto pare davvero un gioiellino: abbina personalità e sicurezza nell’ordinaria amministrazione con doti di reattività e prontezza fuori dal comune. Il 24enne centrocampista, invece, è un altro giocatore rispetto a due anni fa: devastante se parte in progressione, puntuale nel chiudere l’azione, si propone con il piglio del leader.
PROTEZIONE DA RIVEDERE - La fase difensiva è insufficiente. Di Cesare e Terranova faticano oltremisura a contrastare il passo di avversari rapidi: una coppia centrale che accumula 74 anni in due non può che andare in difficoltà in un torneo scandito dalla linea verde. In attesa del recupero di Vicari, un intervento nel reparto appare imprescindibile. Così come è nota la necessità di un terzino più reattivo di Pucino. Occorre anche un centrocampista di spessore, passo e fisicità: peculiarità su cui Maiello paga dazio. Bisogna scegliere se andare su un regista più dinamico e strutturato oppure su una mezzala dotata di corsa ed intensità: in tal caso, Maita riprenderebbe le mansioni di play che potrebbero aprirgli ulteriori prospettive.

FORZA D’URTO DA AUMENTARE - Aspettando il mercato, Mignani si sta affidando alla ricerca della profondità, nonché negli inserimenti dei centrocampisti. Ma tale spartito non basterà contro avversari più fisici e chiusi. Un centravanti che assicuri non solo gol, ma anche lotta, contrasti e apertura degli spazi deve essere un obiettivo da non fallire. Antenucci non potrà assolvere a tali compiti. Su di lui, Mignani ha dato una risposta esemplare: «In questa fase della sua carriera, Mirco esalta le caratteristiche di tecnica e intelligenza per dare raccordo alla manovra». Impossibile chiedergli scatti continui o di scardinare le difese. Bisognerebbe avvicinarlo di più alla porta per sfruttarne fiuto e cinismo. E qui si torna alla necessità di un centravanti che lo aiuti. Con qualche accorgimento, il Bari può diventare una bella favola. Perché se è vero che la salvezza deve essere il primo step, una piazza del genere (al Tardini presenti oltre 1.200 baresi) in B ha il dovere di guardare in alto.

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