Lunedì 15 Dicembre 2025 | 15:35

Corvino il mago una vita nel Lecce. Sticchi Damiani applaude: «Passione unica, un grande»

Corvino il mago una vita nel Lecce. Sticchi Damiani applaude: «Passione unica, un grande»

 
Antonio Calò

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Antonio Calò

Corvino il mago una vita nel Lecce. Sticchi Damiani applaude: «Passione unica, un grande»

Il dirigente di Vernole ha raggiunto quota 500 «presenze» con i giallorossi: 306 in serie A, 154 tra i cadetti e 40 in Coppa Italia

Lunedì 15 Dicembre 2025, 11:59

Serata magica, quella vissuta venerdì dal Lecce, con il prezioso successo centrato nello scontro diretto disputato con il Pisa, in un «Via del Mare» ribollente di tifo, e con il primo attesissimo gol firmato da Nikola Stulic, nel giorno del 76° compleanno di Pantaleo Corvino. Partita nella quale il dirigente di Vernole ha raggiunto quota 500 «presenze» con il Lecce: 306 in serie A, 154 tra i cadetti e 40 in Coppa Italia (con 158 successi, 159 pareggi e 183 sconfitte, 605 reti realizzate e 687 incassate). A questi numeri, già straordinari, a maggior ragione perché messi insieme con il club della propria terra, se ne aggiungono altri: 10 campionati di massima serie (compreso il primo, da subentrante, e quello in corso), 4 di B dei quali 3 terminati con la promozione ed uno conclusosi con la semifinale dei playoff ed una eliminazione determinata da un calcio di rigore calciato out.

E poi, in ambito giovanile, 3 scudetti, 2 Supercoppe e una Coppa Italia, con la Primavera, un titolo italiano nella categoria «allievi» ed uno nella categoria «giovanissimi».

Niente male se si tiene conto che questi risultati sono stati centrati, con il pieno sostegno e la fiducia delle proprietà con le quali il dirigente salentino ha lavorato (la famiglia Semeraro prima, il presidente Saverio Sticchi Damiani e gli altri soci oggi), con un sodalizio di «provincia», in un territorio che non garantisce grandi risorse e davanti a superpotenze del calcio.

Il tutto, tralasciando quanto ha ottenuto con la Fiorentina nel periodo della gestione della famiglia Della Valle (sia con la formazione maggiore che con il vivaio), e con il Bologna.

Lunghissima la lista dei calciatori giovani o sconosciuti che Corvino ha contribuito a portare alla ribalta e che hanno permesso alle società con le quali ha collaborato di mettere a bilancio sostanziose plusvalenze. Limitandoci al Lecce, nel suo primo ciclo vanno ricordati, tra gli altri, Valeri Bojinov, Mirko Vucinic, Cristian Ledesma ed Ernesto Javier Chevanton, mentre nel periodo in corso sono emersi Morten Julmand, Valentin Gendrey, Patrick Dorgu e Nikola Krstovic. Ma come dimenticare operazioni quali quelle che hanno portato in maglia giallorossa Cristiano Lucarelli, Francisco Lima, Marin Pongracic (con la cui cessione è stato concretizzato un altro incasso di rilievo) o il campione del mondo Samuel Umtiti, con l’ingaggio a carico del Barcellona.

Ha effettuato solo colpi top? No. Ma qualcuno sarebbe stato in grado di azzeccare tutte le scelte? Per di più guardando alle «potenzialità» e non potendo puntare su calciatori già affermati?

Il suo carattere non è certo incline ad attirare simpatie. Può «piacere» oppure no, può essere «amato» oppure «odiato». Ha tanti estimatori, ma anche detrattori. Però, sui risultati che ha ottenuto, partendo dal basso, dalla terza categoria, ed arrivando molto in alto, ci sembra che non ci sia da discutere molto: i risultati sono sotto gli occhi di tutti e nel calcio i risultati non mentono mai.

Il primo «pensiero» per il traguardo raggiunto da Corvino con la società giallorossa è del presidente Saverio Sticchi Damiani, che lo ha voluto fortemente al proprio fianco nel giugno 2020, affidandogli, per ciò che compete al responsabile dell’area tecnica, il compito di mettere in «sicurezza» il bilancio societario, provando a centrare comunque risultati positivi sul campo, condividendo con lui anche il sogno, divenuto realtà, di realizzare un centro sportivo di proprietà del club giallorosso.

«A volere immaginare una sceneggiatura non poteva esserci un film migliore: 500 presenze, compleanno, vittoria del Lecce e gol di Stulic - sottolinea il massimo esponente del sodalizio di via colonnello Costadura, - Pantaleo meritava di vivere una giornata così perché, oltre alle sue qualità note a tutti, ci mette una passione che incide sugli umori quotidiani, sullo stato d’animo. Sono felice che abbia potuto festeggiare con il sorriso della vittoria. Abbiamo dato tutti qualcosa in più perché ciò accadesse».

Rino Foschi, una vita da direttore sportivo di club quali Palermo, Genoa, Torino, Napoli, Verona, Cesena, Padova, Modena, Avellino, Ravenna e Messina, ha incrociato da avversario, su molti campi, per 40 anni, l’attuale responsabile dell’area tecnica del Lecce. Di lui afferma: «La passione e la competenza non hanno età. Pantaleo ha sia la prima che la seconda. A 76 anni continua ad essere top in un calcio che purtroppo è molto cambiato e nel cui ambito è sempre più complicato fare bene il nostro mestiere. Cinquecento partite con la società della propria terra sono una enormità e lui le ha raggiunte conquistando risultati straordinari, sia sul campo, dalla prima squadra al settore giovanile, che con i bilanci, compiendo autentici “miracoli”. Da giovane ho conosciuto Mimmo Cataldo ed all’epoca pensavo che nessuno sarebbe più riuscito a fare, a Lecce, ciò che ha saputo realizzare lui. Invece, mi sbagliavo perché Corvino è andato oltre. Lo stimo tantissimo».

Sandro Mencucci, oggi amministratore delegato del Lecce, ha collaborato con Corvino anche nella Fiorentina: «Pantaleo è un uomo dalla grandissima professionalità, che sa unire le competenze tradizionali richieste dal suo ruolo alle esigenze moderne. È il primo ad arrivare in sede e l’ultimo ad andare via. Non è certo un caso che abbia raggiunto i traguardi che tutti gli riconoscono. Dal più grande al più piccolo club al mondo, è in grado di incidere positivamente sull’aspetto sportivo, su quello organizzativo ed anche su quello umano. Sono stato fortunato a lavorare tanti anni insieme a lui».

Nell’estate 1999, il bomber Cristiano Lucarelli ha rappresentato uno dei tanti colpi di rilievo messi a segno, a Lecce, da Corvino. All’epoca, l’attaccante livornese giocava con il Valencia ed era reduce da un grave infortunio. La punta toscana non ha dimenticato: «Il “direttore” è un fuoriclasse del suo ruolo. È difficile trovare gli aggettivi giusti per definire ciò che ha saputo realizzare nella sua lunga carriera e soprattutto nel sodalizio della propria terra. Ricordo - continua a raccontare emozionato Lucarelli - che quando venne a trovarmi per propormi il trasferimento nel Salento ebbe la capacità di farmi sentire da subito il nuovo centravanti della formazione giallorossa. Lo ripagai a suon di gol».

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