Domenica 14 Dicembre 2025 | 21:57

Bari calcio, Milani guarda al punto: «Ora c’è compattezza, tre gare senza perdere. Ma serve creare di più»

Bari calcio, Milani guarda al punto: «Ora c’è compattezza, tre gare senza perdere. Ma serve creare di più»

 
Pierpaolo Paterno

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Pierpaolo Paterno

Milani guarda al punto «Ora c’è compattezza»

Il risultato fotografa una squadra ordinata ma timida, padrona del possesso ma raramente del gioco, più attenta a non scoprirsi che a colpire

Domenica 14 Dicembre 2025, 14:17

Oltre novanta minuti senza reti, senza strappi, senza quella fame che una classifica corta e una superiorità numerica prolungata avrebbero dovuto imporre quasi per istinto. Il Bari esce dal “Druso” con un altro pareggio che non fa rumore ma pesa negativamente, perché arriva contro un Sudtirol rimasto in dieci dopo appena venticinque minuti e incapace, col passare del tempo, di alzare il baricentro se non per fiammate episodiche.

Il risultato fotografa una squadra ordinata ma timida, padrona del possesso ma raramente del gioco, più attenta a non scoprirsi che a colpire. Una gestione prudente, forse troppo, che allunga la serie senza vittorie e tiene i biancorossi sospesi appena sopra la linea di galleggiamento. L’assenza di Vivarini in panchina non può diventare un alibi, così come il contesto di una partita spigolosa e nervosa. Quando l’occasione chiede personalità, il Bari continua a rispondere con il freno a mano tirato. In questo quadro prende la parola Andrea Milani, chiamato a spiegare scelte, atteggiamento e limiti di una prova che lascia più interrogativi che certezze. Un senso di vuoto da lasciare senza parole. Per la cronaca, il vice Vivarini si presenta in sala stampa col sorriso stampato sul volto. Forse per sdrammatizzare la non prestazione di un Bari nullo sul piano della convinzione e ai minimi termini nei numeri tecnici: «L’obiettivo - attacca il tecnico di origini laziali - non era quello di pareggiare. C’è piuttosto da ragionare sul momento. Conquistare un punto qui a Bolzano non è un fatto negativo. Anche se in inferiorità, il Sudtirol ha saputo difendersi molto bene. Prendiamo il positivo da questo pomeriggio. Si lavorerà anche per migliorare la fase offensiva».

Soluzioni per pungere annullate nel vivo del match con l’uscita di scena di Gabriele Moncini, l’attaccante più prolifico del gruppo e l’unico in grado di creare pericoli alla difesa opposta. Tolto il centravanti, il Bari ha finito per proteggersi e abbassarsi: «Non una scelta dettata dalla paura - si difende Milani -. Con i due attaccanti andavamo sempre a sbattere contro i due difensori strutturati del Sudtirol. L’obiettivo era trovare la giocata e la profondità. Ma riuscirci è diverso. Alla fine della partita, per provarci, dentro avevamo quattro attaccanti. Merito agli avversari che si difendevano con otto giocatori nella propria area di rigore. Guardiamo al positivo - insiste Milani -. E cioè al fatto che non si sono presi gol. Non si perde, poi, da tre giornate. Si è trovato un primo equilibrio. Ora bisogna fare qualcosa in più».

Magari sotto il profilo della personalità e del ritmo di una squadra priva della benché minima accelerazione. L’ulteriore puntualizzazione del vice Vivarini: «Dobbiamo capire perché non si hanno la lucidità mentale e la freschezza fisica. Stiamo mettendo un mattoncino alla volta anche sul piano della condizione e della intensità». Il mercato potrebbe immettere forze nuove e benzina per cambiare l’andamento della corsa: «Questo argomento - precisa Milani - non è di mia competenza. Mi concentrerei piuttosto sulle prossime due partite in casa contro Catanzaro e Avellino per dare un seguito al pareggio di Bolzano. Che non è da buttare via. Gli va solo dato un senso cercando di migliorare il quadro anche in fatto di risultati». La chiosa è un altro atto di difesa del gruppo: «Quando si alzano i giri del motore e si deve spingere, ci può essere qualche problematica fisica. Ma non penso sia il caso dei calciatori del Bari».

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