Lecce-Cosenza 3-1: riparte la corsa dei giallorossi ai playoff
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Antonio Calò
30 Gennaio 2020
L’ultima sfida tra Lecce e Torino al Via del Mare risale alla 34esima giornata della serie B 2009/2010, è stata giocata il 10 aprile 2010, ha fatto registrare il successo dell’undici salentino per 2-1 ed ha avuto notevole importanza nell’economia della stagione. A fine torneo, la formazione all’epoca allenata da Gigi De Canio ha centrato la promozione in A, mentre la compagine granata si è piazzata al quinto posto, disputando i play off ed arrendendosi nella finale che l’ha vista opposta al Brescia. Tra i protagonisti del match del 2010 c’era il brasiliano Angelo: «L’affermazione colta sul “Toro” è stata di grande prestigio - racconta - ma, quel che più conta, ha accresciuto in tutti noi la convinzione che potessimo farcela a meritare il salto di categoria. Insomma, nel 2009/2010, quella con il team granata è stata una gara che ha avuto una importanza strategica nell’economia del campionato e la stessa cosa potrebbe accadere domenica, nel caso in cui il Lecce conquistasse l’intera posta in palio. In una annata agonistica ci sono sempre dei punti di svolta, in positivo o in negativo».
Il complesso diretto da Fabio Liverani ha perso cinque delle ultime sei partite, pareggiando solo con l’Inter, mentre il Torino è reduce dalla mortificante batosta per 7-0 subita ad opera dell’Atalanta ed è stato eliminato dal Milan dalla Coppa Italia. Chi è messo peggio?
«La squadra piemontese, in quanto gli obiettivi di partenza erano importanti e nessuno, in seno al sodalizio granata, immaginava di vivere una fase critica come quella attuale. Tra l’altro, i tifosi sono inviperiti per la figuraccia rimediata con la Dea. Il Lecce sta attraversando un momento-no, ma si sapeva che il cammino dei giallorossi sarebbe stato irto di difficoltà e caratterizzato da tanta sofferenza, come sempre accade alla maggior parte delle neopromosse, che conoscono sempre dei periodi bui. La cosa fondamentale in queste circostanze è mantenere i nervi saldi, non farsi prendere dall’ansia e lavorare con convinzione per voltare pagina e giocarsi le proprie carte sino all’ultima giornata».
Il Torino avrà nelle gambe i 120’ giocati in coppa contro il Milan. Potranno pesare?
«Alla distanza può darsi, ma l’aspetto maggiormente negativo per i granata è quello psicologico. Al 91’ avevano la qualificazione in tasca ed invece tutto si è ribaltato. Questa circostanza, aggiunta al 7-0 subito con l’Atalanta rischia di lasciare delle scorie».
Il Lecce non ha ancora vinto in casa. Questo fatto può creare dei problemi ai giallorossi, sul piano mentale?
«Può creare pressione ma, al contempo, il calore del pubblico può dare una spinta in più. Del resto, nel 2018/2019, nel ritorno, i salentini hanno costruito la promozione proprio al Via del Mare. Battere il Torino potrebbe dare il via ad un ciclo virtuoso, tra le mura amiche».
Ritiene che la lotta-salvezza sia già ridotta solo a Lecce, Genoa, Spal e Brescia?
«È coinvolta anche la Sampdoria e potrebbe essere ancora risucchiata qualche altra formazione. Basta poco perché ciò accada».
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