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Brindisi, sentenza contro clan Lamendola: tra i condannati il presunto autore delle minacce a due magistrate

 
Redazione online

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Brindisi, 19 condanne contro clan Lamendola: pene per un totale di 270 anni, confiscato anche un cavallo di razza

Frangia della Sacra Corona Unita, le accuse di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e da guerra, violenza privata, lesioni personali, estorsione, ricettazione

Martedì 11 Marzo 2025, 13:41

19:50

BRINDISI - Pancrazio Carrino, uno dei condannati oggi, a 13 anni e 4 mesi, dal tribunale di Lecce nell'ambito dell'inchiesta 'The Wolf' contro il clan brindisino Lamendola-Cantanna, è stato arrestato durante la detenzione per minacce, espresse in particolare in alcune lettere, aggravate dal metodo mafioso e rivolte al giudice del tribunale di Lecce Maria Francesca Mariano e alla magistrata Carmen Ruggiero, entrambe sotto scorta dopo aver firmato proprio gli atti dell'inchiesta. Il provvedimento venne emesso dal giudice per indagini preliminari del tribunale di Potenza. L'accusa è anche di tentata violenza che avrebbe commesso durante un interrogatorio. Le minacce sarebbero state rivolte anche ad un giornalista, Enzo Magistà.

A Mariano venne recapitata una testa di capretto insanguinata. L'uomo, secondo l'ipotesi investigativa, odiava le due giudici non per l'inchiesta 'TheWolf' ma per un altro fatto, una presunta violenza sessuale ai danni di una donna, che non veniva contestato nel procedimento specifico riguardante l'organizzazione criminale. Sono 19 le condanne emesse stamane, da 1 anno a 20 anni di reclusione, per un totale di 270 anni. L'inchiesta è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo salentino e condotta dai carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi. Furono 22 gli arresti operati nel luglio 2023. Le accuse, a vario titolo, erano di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e da guerra, violenza privata, lesioni personali, estorsione, ricettazione, danneggiamento seguito da incendio ed autoriciclaggio. Tutti reati aggravati dal metodo mafioso, produzione, coltivazione, spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.

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