BRINDISI - Ventiquattro tonnellate di pellet proveniente dall’Europa dell’Est è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza nel porto di Brindisi: l’operazione ha avuto origine dall’intercettazione di un carico di più di 1600 sacchi di biocombustibile provenienti dalla Bulgaria, recanti l’indicazione di conformità agli standard di qualità Enplus, che si è rilevata, però, mendace.
I funzionari doganali e le fiamme gialle brindisine hanno accertato che alla società speditrice era stato revocato l’uso del marchio Enplus, con conseguente divieto di commercializzazione del prodotto perché privo dei previsti standard che garantiscono la sostenibilità ambientale e gli alti livelli qualitativi lungo l’intera filiera. Il pellet in questione, infatti, qualora non sicuro, una volta combusto potrebbe risultare cancerogeno per via delle polveri liberate nell’atmosfera, oltreché altamente tossico per l’ambiente circostante. Per tale motivo i verificatori hanno sottoposto a campionamento il prodotto, al fine di verificarne le effettive caratteristiche e l’eventuale pericolosità per la salute pubblica.
Il legale rappresentante della società destinataria della merce è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria per frode nell’esercizio del commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.