SAN PIETRO VERNOTICO - L’ex ospedale Ninetto Melli di San Pietro Vernotico presto diventerà Presidio territoriale di assistenza. L’iter burocratico di riconversione è giunto quasi al termine e i lavori che modificheranno l’offerta sanitaria e assistenziale della struttura dovrebbero concludersi entro il primo trimestre del 2025. La classe politica, però, continua a scontrarsi. Ad accendere il dibattito tra maggioranza e opposizione sono il mancato utilizzo della nuova sala operatoria e la realizzazione all’interno del Pta della Residenza per le esecuzione delle misure di sicurezza, struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reati affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi.
Ma gli screzi si registrano anche sulle tempistiche per l’attivazione dei diversi servizi sanitari sui quali i consiglieri di opposizione, nei giorni scorsi, hanno interrogato la prima cittadina. Sulla Rems, le opposizioni chiedono al sindaco quale sia la posizione dell’attuale amministrazione. La contrarietà alla Rems fu infatti «motivo di revoca della fiducia all’ex sindaco Renna - ricorda la minoranza - e battaglia del Pd locale e delle opposizioni. Durante il mandato del sindaco Rizzo non sono iniziati i lavori per la ferma opposizione al progetto. La sindaca Argentieri - concludono - è concorde con Asl e Regione? Dopo sette anni si sta dando seguito a quanto a suo tempo contestato?».
Sul punto, Argentieri replica: «La questione dell’ospedale Melli rappresenta una ferita aperta per la nostra comunità. Ho ereditato una situazione complessa, le cui radici affondano nelle scelte di chi mi ha preceduto. Oggi chi ha contribuito a creare questa situazione continua ad auto-assolversi. La decisione di realizzare la Rems è stata presa da altri e se la precedente amministrazione non ha potuto o voluto intervenire quando i lavori non erano ancora stati avviati, come è possibile chiedere adesso a me di intervenire e bloccarli? Questo causerebbe anche un contenzioso con la ditta appaltatrice e un danno erariale significativo». Argentieri si interroga poi sul perché «una sala operatoria nuova e mai utilizzata non possa essere resa operativa. Ma si tratta di questioni che potevano e dovevano essere affrontate molto tempo prima. Noi, dal giorno in cui ci siamo insediati, stiamo lavorando per risolvere il problema sanitario. Non è facile. Ci confronteremo con il direttore dell’Asl De Nuccio e chiederemo l’attivazione di tutti i servizi possibili per ridare al nostro ospedale la centralità che merita per il bene della comunità».
La cura e il diritto alla tutela della salute dei cittadini «non possono attendere la burocrazia - aggiunge la sindaco Argentieri -. È necessario ottimizzare i tempi e razionalizzare le attività al fine di rendere migliore e più efficace il servizio sanitario. Per questo, entro il prossimo mese di novembre convocherò un consiglio comunale monotematico per discutere sull’argomento insieme al direttore generale dell’Asl di Brindisi, Maurizio De Nuccio, e a tutti i rappresentanti istituzionali del territorio».
L’intervento sul Pta costerà 6,3 milioni di euro e riguarderà la riorganizzazione del piano interrato, del piano rialzato, del piano primo, del secondo piano e del terzo piano dell’ala volta a sud est del fabbricato. Nello specifico, i lavori da eseguire concernono la sistemazione di alcune opere edili di completamento (perlopiù al piano terra e al piano interrato) e opere impiantistiche, fra le quali gli impianti elevatori.