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Tari, a Brindisi nuovo aumento malgrado le promesse

 
Pierluigi Potì

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Pierluigi Potì

Tassa rifiuti sbagliata, ancheLecce ha sbagliato i conti

A novembre, la Giunta aveva deliberato una riduzione del 10-15%

Mercoledì 04 Gennaio 2023, 12:50

BRINDISI - Tari, la solita falsa promessa che poi, nella realtà, si traduce in vero e proprio inganno nei confronti dei contribuenti brindisini. Non è la prima volta che l’Amministrazione guidata dal sindaco Rossi riserva ai cittadini amare sorprese in tema di tassa sui rifiuti solidi urbani. Nel primo anno di mandato, si tentò di mascherare un ingiustificato aumento parlando genericamente di rimodulazione delle tariffe, ma questa volta ci si è spinti oltre, travalicando ogni limite della decenza. Sono, infatti, in arrivo gli avvisi di pagamento Tari relativamente alle ultime due rate (con scadenza 31 gennaio): ebbene, contrariamente a quanto stabilito ad inizio novembre con apposita delibera di Giunta, non risulta applicata alcuna riduzione degli importi da pagare e, se chi dovrà versare una somma pari a quella delle prime due rate potrà ritenersi... fortunato, non lo stesso può dirsi per chi, al contrario, si è visto aumentare la tariffa (in un caso addirittura di 38 euro!).

Roba davvero da non crederci. Già, perchè con quella delibera si era deciso di impegnare la somma di 1,6 milioni di euro (rivenienti dal Fondo “Funzioni fondamentali 2021”, legato all’emergenza Covid, istituito dal Governo e finalizzato alla concessione da parte dei Comuni di una riduzione della Tari a favore delle famiglie) nell’ottica di applicare uno sconto (stimato tra il 10 e il 15%) a beneficio delle sole utenze domestiche. Ed è stato proprio questo il motivo del ritardo nell’invio dell’avviso per la terza e quarta rata in quanto, nelle more di ottenere il via libero definitivo del Governo circa la disponibilità di quei 1,6 milioni di euro, il Comune è rimasto in attesa prima di rimodulare gli avvisi che, originariamente avrebbero dovuto riportare importi più bassi, mentre nella realtà è accaduto l’esatto contrario.

La domanda, allora, sorge spontanea: a quanto sarebbe salita la tariffa nel caso in cui non fossero stati disponibili quei 1,6 milioni di euro? Nè quest’ultima somma è stata impiegata per abbassare gli importi relativamente alle imprese commerciali, atteso che per esse il salasso è stato ancora più consistente (il titolare di un bar, il mese scorso, si è visto arrivare una Tari più alta del 30% - da 2.400 a 3.200 euro - rispetto alle prime due rate).

Infine, dulcis in fundo, non solo i brindisini dovranno pagare più di quanto previsto, ma dovranno altresì versare entrambe le ultime rate in un’unica soluzione o, comunque, entro fine mese, pena l’applicazione della mora.

Come a dire... al danno, la beffa.

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