ORIA - Sparò contro due ragazzi durante una lite: il Tribunale gli ha inflitto una condanna a 8 anni e 6 mesi di reclusione. La sentenza a carico di Salvatore Schiavone, 31 anni, oritano, è arrivata ieri. Il Tribunale ha accolto la richiesta del rappresentante della pubblica accusa, il sostituto procuratore della Repubblica Pierpaolo Montinaro, che aveva sollecitato, per l’appunto, una condanna a 8 anni e 6 mesi di reclusione per l’autore del tentato omicidio.
Salvatore Schiavone fu arrestato dai carabinieri della Stazione di Oria nella notte tra il 26 e il 27 ottobre dell’anno scorso a conclusione delle indagini su una rissa, seguita da sparatoria, che avvenne il 5 luglio del 2020 in pieno centro di Oria. Quella notte, intorno all’1, in piazza Manfredi, ci fu un’animata discussione tra quattro persone. Dalle parole – pesanti – si passò alle mani. Alla base della contesa, che subito dopo sfociò in una vera e propria rissa, c’era un rapporto sentimentale. La situazione degenerò rapidamente tant’è che alcune persone, che in quel momento era in piazza Manfredi, chiamarono i carabinieri sollecitando il loro intervento. La rissa a quel punto finì e tutto sembra essere terminato lì. Non era così. Alle 4 del mattino si avvertirono dei colpi di arma da fuoco. I carabinieri ricostruirono, con un’indagine che si presentò sin dalle battute iniziali tutt’altro che semplice, che a premere il grilletto, puntando l’arma all’indirizzo dei fratelli Francesca e Davide Conte, fu Salvatore Schiavone. Lo sparatore, però, non prese bene la mira e i proiettili andarono a infrangersi contro il lunotto posteriore di una Fiat Punto in movimento. Su quella berlina c’erano due giovani oritani che non c’entravano niente con la rissa.
All’epoca dell’arresto di Schiavone, la Procura della Repubblica di Brindisi aveva scritto in un comunicato stampa: «La precisa ricostruzione degli investigatori ha consentito di accertare che la traiettoria dei colpi era certamente idonea a colpire al capo i due ragazzi e che l’evento, come evidenziato anche nell’ordinanza cautelare del giudice per le indagini preliminari, non si è verificato per pura fortuna».