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Brindisi, dopo il Covid mutui e finanziamenti concessi... col contagocce

 
Pierluigi Potì

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Pierluigi Potì

Brindisi,  dopo il Covid mutui e finanziamenti concessi... col contagocce

Banche e finanziarie sono tornate a chiedere maggiori garanzie. L’avv. Graziuso: «I tassi variabili sono in crescita, per cui occorre valutare bene la scelta in base alle proprie esigenze ed entrate». L’accesso viene negato anche a chi, in arretrato di qualche rata, è finito nella Centrale Rischi

Venerdì 07 Ottobre 2022, 12:55

BRINDISI - Mutui e finanziamenti erogati con il... contagocce e tassi di interesse nuovamente in crescita.

Il periodo clou del Covid - quello, cioè, delle agevolazioni e degli incentivi volti ad ovviare la crisi - sembra già un lontano ricordo e per l’accesso al credito sono tornati d’attualità problemi e criticità di un recente passato.

Nei giorni scorsi, a lanciare l’allarme è stato il presidente di Federalberghi, Pierangelo Argentieri, che ha evidenziato le notevoli difficoltà nuovamente incontrate dalle imprese del settore in relazione alla concessione di mutui e/o finanziamenti, richiesti non tanto per finalità di investimento, quanto piuttosto per far fronte al caro-bollette che, nel caso delle strutture recettive, sono schizzate verso prezzi assurdi, finanche quintuplicati rispetto ad alcuni mesi fa.

Un “muro” difficile da oltrepassare per via delle maggiori garanzie richieste ora dagli istituti di credito che sono tornati a chiedere il massimo delle rassicurazioni in materia di solvibilità. Di ciò ne sono consapevoli anche le associazioni di tutela dei consumatori, alle quali si rivolgono in numero sempre più crescente coloro i quali si vedono chiuse le porte... a doppia mandata.

«La stretta sull’accesso al credito in verità esiste già da alcuni anni - afferma al riguardo l’avv. Emilio Graziuso, presidente nazionale (di fresca nomina) dell’associazione “Dalla parte del consumatore” -, poi con il Covid è cambiato lo scenario, anche in riferimento al calo di domande per mutui e finanziamenti, ma solo temporaneamente, visto che le banche sono tornate a chiedere idonee garanzie di solvibilità.

Per quanto concerne i finanziamenti, l’ostacolo principale, al momento, è rappresentato dall’aspetto legato al mancato, sia pur parziale, adempimento di rate pregresse: nel periodo clou della pandemia, la crisi ha colpito duro e in molti si sono arretrati nel pagamento delle rate. In conseguenza di ciò, il loro nominativo è finito nella lista “nera” della Centrale Rischi e ciò rappresenta una pregiudiziale che blocca la domanda di accesso al credito e, in questi casi, si può fare ben poco».

Per quanto riguarda, invece, i mutui, oltre alla necessità di offrire le massime garanzie, c’è il problema dei tassi di interesse: «Quelli variabili - spiega ancora l’avv. Graziuso - sono tornati a crescere, anche se non ai livelli del 7-8% di qualche anno fa. Per dare un’idea, se nel periodo del Covid, il tasso era fissato all’1%, in poco tempo è risalito agli attuali 2,8-3% e, anche per via dell’inflazione e dello spread, sicuramente aumenterà ancora. Sotto quest’aspetto, l’unico che può fare qualcosa è lo Stato, calmierando i prezzi e prevedendo qualche forma di aiuto e di tutela del risparmio».

Quale consiglio, allora, per chi ha necessità di accesso al credito? «Valutare bene in base alle proprie esigenze ed entrate economiche il passo da compiere, laddove farne uno più lungo della gamba potrebbe portare a seri problemi, in considerazione anche dell’aumento del costo della vita. E poi scegliere con criterio se chiedere l’applicazione di quello fisso o variabile, tenendo conto che alcune banche indicano nel contratto un tetto massimo di tasso di interesse, oltre al quale non si può andare».

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