BRINDISI - Avrebbe intrattenuto una relazione con una ragazza, mentre l’ex fidanzato si trovava in carcere, e per questo motivo, secondo gli inquirenti, fu ferito gravemente a colpi di pistola mentre lavorava nella pizzeria di famiglia. Hanno un volto e un nome i presunti aggressori del venticinquenne Matteo Trane. Ieri i poliziotti della Squadra mobile di Brindisi - diretti dal vice questore Rita Sverdigliozzi - hanno arrestato i due presunti autori del ferimento, Emanuele Taurisano e Tiziano Marra, entrambi brindisini di 24 anni. Sono accusati di tentato omicidio in concorso.
Domenica 21 ottobre 2020, ore 21.30. I due indagati, secondo le ricostruzioni, si sarebbero recati alla pizzeria «Non solo pane», di proprietà della famiglia di Matteo Trane, all’epoca ventitreenne, a bordo di uno scooter condotto da Marra. Entrambi avevano i volti coperti da caschi. Una volta sul posto, Taurisano sarebbe entrato nel locale dall’ingresso posteriore e in cucina avrebbe esploso tre colpi con una pistola calibro 7.65, all’indirizzo di Matteo Trane, colpendolo all’anca e all’addome. In quel momento si trovavano all’interno della pizzeria anche due familiari di Trane. Il giovane ricoverato in Rianimazione, in pericolo di vita. Ai due indagati è contestata l’aggravante della premeditazione, dei motivi futili e cioè la «gelosia - si legge nell’ordinanza emessa dal gip Vittorio Testi su richiesta del pm Giovanni Marino - dovuta alla relazione intrattenuta dalla persona offesa con ragazza legata sentimentalmente a Taurisano». Le indagini sono state condotte attraverso l’analisi dei filmati di telecamere e intercettazioni telefoniche e ambientali. Subito dopo i fatti, gli investigatori sottoposero gli indagati alla prova dello Stub rilevando tracce di polvere da sparo. In particolare sulla mano sinistra di Taurisano e su entrambe le mani di Marra, inoltre, vennero rinvenute a distanza di poche ore dall'attentato tracce di piombo, bario e antimonio «a riprova - è scritto nell’ordinanza - del precedente utilizzo di un'arma da sparo o dell'esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco nelle loro immediate vicinanze».
Il movente? «La voglia di rivalsa - è scritto nell’ordinanza - serbata da Taurisano nei confronti di colui che, durante la sua detenzione presso la casa circondariale di Secondigliano, aveva iniziato una relazione sentimentale con la sua ex compagna dopo la decisione di quest'ultima di interrompere la loro relazione». Taurisano, all’epoca dei fatti, era sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la sua abitazione. Sullo scooter utilizzato per raggiungere la pizzeria era stata apposta una targa abbinata a un motociclo rubato nei mesi precedenti a Brindisi.
Trane riportò ferite gravissime. Arrivò in codice rosso all’ospedale Perrino e fu sottoposto a un intervento chirurgico. La stessa notte fu trasferito presso l'ospedale Vito Fazzi di Lecce. Poi, ritornò al Perrino di Brindisi, dove fu ricoverato prima in Rianimazione e poi in Chirurgia generale. Il 21 ottobre fu dimesso. Ieri la Squadra mobile ha chiuso il cerchio sulla vicenda.