BRINDISI - La Fiom Cgil, chiede la possibilità di una proroga della cassa integrazione. Cobas, Fismic, Uglm, indicono un’assemblea di tutti i lavoratori DCM e DAR per Venerdì 2 Aprile a partire dalle 9 in Piazza Santa Teresa alla quale invitano le rappresentanze politiche e istituzionali nazionali, regionali e locali, a sostegno di una vertenza che racchiude in se tutte le aspettative di lavoro che ha il nostro territorio ma che puntualmente sono disattese. La vertenza in corso, l’ennesima, è quella dei lavoratori del Gruppo Dema. Dopo anni di battaglie per 85 lavoratori si profila il licenziamento.
Cobas, Fismic, Ugl, nel corso degli anni hanno tenuto sempre a ribadire «che il perimetro della società Dema, deve includere necessariamente, oltre i lavoratori di DAR, anche i lavoratori di DCM che attualmente sono in cassa integrazione in una dinamica di Gruppo».
«Il fallimento del piano industriale iniziale e della successiva crisi Covid - proseguono Cobas, Fismic, Ugl -, hanno bloccato il salvataggio dei lavoratori previsto dagli accordi del 2018 che riteniamo vadano rispettati, siamo convinti che la ripresa del settore aeronautico nei prossimi anni e l’attuazione di tutti gli strumenti di politiche attive del lavoro a nostro avviso potrà mettere in pista tutti i lavoratori. Per questo riteniamo la mossa di Dema una provocazione. Provocazione che deve essere cancellata attraverso accordi ministeriali che evitino i licenziamenti e che puntino sul futuro. La Regione Puglia ha dato la sua piena disponibilità ad avviare tutti gli strumenti di politiche attive in coerenza con le attività svolte, ma anche aperte a portare elementi nuovi anche in processi di diversificazione produttiva, non solo per il settore aeronautico».
«Il gruppo Dema - rileva il Segretario Generale Fiom Cgil Brindisi Angelo Leo -, per mesi ha tenuto fuori dalle sue competenze la sorte degli 85 metalmeccanici cassaintegrati rimasti in DCM. Improvvisamente ed inaspettatamente cambia la sua posizione in materia. Posizione più volte sostenuta sia in task force regionale Puglia, che al tavolo nazionale del MISE, in contrasto con tutte le organizzazioni sindacali confederali ed extra confederali. Oggi invece Dema, con una comunicazione unilaterale annuncia la decisione di assumere prima gli 85 lavoratori DCM in DAR, per poi licenziarli immediatamente tutti, con la prossima ravvicinata fine della cassa integrazione».
La Fiom Brindisi non firmerà mai un accordo che preveda il licenziamento dei lavoratori finita la cassa integrazione. «Siamo invece d'accordo come già affermato nella call conference tenuta dalla task force regionale Puglia, con il presidente Leo Caroli, di richiedere una ulteriore proroga della cassa integrazione in scadenza, per un altro anno ancora. La Fiom Cgil, richiede questa possibilità. Questa rimane l'unica soluzione realistica di aggancio lavorativo, per tenere lontano lo spettro della disoccupazione, scongiurando la conseguente devastazione delle famiglie dei lavoratori della liquidata DCM. Come organizzazioni sindacali in generale e come FIOM in particolare, chiediamo urgentemente la convocazione del tavolo ministeriale al MISE per la verifica del Piano industriale del Gruppo DEMA che attendiamo da troppo tempo e rimane la preoccupazione in cima ai pensieri nella testa di tutti i lavoratori coinvolti».