BRINDISI - Ufficialmente, il provvedimento è dettato da ragioni di sicurezza. In realtà, sa tanto di... punizione nei confronti di chi non ha voluto sottoporsi alla vaccinazione. Qualunque sia il motivo, l’Asl ha comunicato ieri di aver messo in ferie forzate ben 22 operatori sociosanitari, tra i quali figurano anche tre medici. Una decisione dettata dall’esigenza di salvaguardare la salute sul posto di lavoro e quella dei pazienti in cura (e ciò anche in attuazione di una disposizione prevista dalla normativa regionale), peraltro già annunciata e attesa, visto che poco prima il direttore sanitario dell’ospedale “Perrino”, dott. Andrea Gigliobianco, aveva inviato una lettera ai primari di tutti i reparti al fine di imporre d’ufficio un periodo di ferie a carico del personale che non ha prestato il consenso alla vaccinazione anti-Covid. L’assenza forzata dal posto di lavoro di ben 22 unità non è roba di poco conto, specie in un periodo di emergenza come quello in corso e soprattutto in una fase di crescita, purtroppo, esponenziale dei contagi, nell’ambito di quella che in tanti ormai considerano come la terza ondata della pandemia. Una consistente “fetta” di organico in meno rischia, infatti, di diventare un serio problema, soprattutto in reparti delicati quale il blocco operatorio e la Rianimazione.
E non è tutto, in quanto sembra che i 22 messi in... “castigo” non siano i soli a non essersi sottoposti al vaccino, tant’è che l’Asl sta valutando la reale situazione sui non vaccinati (proprio perchè sono ancora molti) per evitare che i servizi entrino in crisi. Sulla vicenda ha preso posizione la Funzione Pubblica della Cgil che, tuttavia, non ha contestato la decisione assunta dall’azienda sanitaria locale, ma solo «la modalità con cui sono stati trattati i lavoratori, ovvero la gestione di tale complessa problematica - ha precisato il segretario generale Pancrazio Tedesco -. La Fp Cgil è da sempre favorevole al vaccino in quanto , ad oggi, unico mezzo idoneo per raggiungere l’immunità di gregge, ed è impegnata nelle campagne di sensibilizzazione di cittadini ed operatori sanitari. In quest’ottica, si rende disponibile a una proficua collaborazione propedeutica all’ampliamento del piano vaccinale al fine del raggiungimento della prevista immunità di gregge, adottando tuttavia azioni condivise in contrasto con l’avversato modus operandi posto in essere nella gestione della mancata vaccinazione dei 22 lavoratori». Si apre, dunque, un periodo “cal - do” nella gestione dell’emergenza sanitaria all’ospedale “Perrino”, con l’auspicio che a pagarne le conseguenze non siano alla fine i pazienti in cura, a prescindere da reparti Covid e non Covid.