Una guerra che non conosce soste – neanche in estate – quella intrapresa dai carabinieri agli “sporcaccioni” che continuano a trasformare angoli di territorio in discariche a cielo aperto.
L’attività di monitoraggio e contrasto dei militari dell’Arma del Comando Provinciale di Brindisi è rivolta alla tutela della sanità pubblica attraverso l’immediata individuazione e richiesta di bonifica di tutti quei luoghi interessati dal fenomeno dell’abbandono incontrollato di rifiuti.
Durante lo scorso mese di luglio, con controlli pressoché quotidiani su tutto il territorio della provincia di Brindisi, sono stati documentati 18 siti interessati dall’abbandono dei rifiuti per i quali, come previsto dalla normativa di settore (decreto legislativo 152/2006), sono stati interessati i sindaci per le prescritte opere di ripristino e bonifica. Tali puntuali interventi, oltre a rendere alla collettività il primario ed essenziale servizio della salubrità pubblica, contribuiscono in maniera efficace a restituire al territorio quella bellezza che, purtroppo, troppo spesso, viene calpestata. Tali comportamenti, connotati da scarsissimo senso civico, dequalificano il territorio, riverberandosi pure in maniera indiretta sullo stato di salute anche economico della provincia, danneggiandone inevitabilmente la qualità della vita, l’immagine e nondimeno l’”appetibilità” per tutti quei turisti, anche stranieri, che puntano a voler trascorrere qualche giorno nel territorio provinciale e nazionale. È anche questo, dunque, in linea con le finalità indicate negli artt. 2 e 4 del decreto legislativo 152/2006, che recepisce e attua a sua volta varie stringenti direttive europee, lo spirito con cui i controlli dei carabinieri proseguiranno nei mesi a venire.
Pesanti sono le ripercussioni per coloro i quali vengono individuati quali trasgressori della normativa a salvaguardia dell’ambiente. Le trasgressioni sono punite con la sanzione amministrativa fino a 3.000 euro, cifra che viene raddoppiata qualora lo sversamento riguardi rifiuti pericolosi.