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Brindisi, migrante ritrova e rende al consigliere lo zaino perduto

 
Antonio Portolano

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Antonio Portolano

Brindisi, migrante ritrova e rende al consigliere lo zaino perduto

Massimiliano Oggiano di Fdi perde lo zaino con, al suo interno, un pc portatile, carte di credito, assegni, documenti di lavoro piuttosto importanti, ed effetti personali: a ritrovarli e restituirglieli è un migrante

Giovedì 04 Luglio 2019, 10:03

BRINDISI - Perde lo zaino con, al suo interno, un pc portatile, carte di credito, assegni, documenti di lavoro piuttosto importanti, ed effetti personali: a ritrovarli e restituirglieli è un migrante. La storia, che già di per se rappresenta un bell'esempio di senso civico è resa ancor più particolare dal fatto che a trovare lo zaino è stato un 33enne del Burkina Faso ospite del Dormitorio di via Provinciale San Vito ed il proprietario è il capogruppo di Fratelli d'Italia Massimiliano Oggiano, il principale artefice nei mesi scorsi di una dettagliata denuncia sulle condizioni di vita della struttura che ha rischiato la chiusura. A ciò si aggiunga anche la difficile condizione del migrante che è senza permesso di soggiorno ed ha in corso una causa per la sua espulsione. Il migrante, che lavora regolarmente in campagna, ha trovato lo zaino nei pressi di un semaforo. Ha trovato un numero di cellulare appuntato su un libro e lo ha contattato. Dall’altra parte del cellulare ha risposto una donna, la dr.ssa Katia Colangelo, la quale ha poi fatto riferimento alla Polizia Locale perché si facesse carico di contattare Oggiano e di riferirgli che il migrante lo aspettava per restituirgli tutto ciò che aveva perso poche ore prima.

«È stato un bel gesto - dice Oggiano -, di cui do atto tranquillamente e ringrazio pubblicamente Drissa Bara, questo quarantenne del Burkina Faso che ha avuto la correttezza di trovare lo zaino e di restituirmelo. Per me non si tratta di un gesto straordinario, su cui magari qualcuno vorrà, speculare, anche perchè io al posto suo avrei fatto la stessa cosa. Se avessi ritrovato uno zaino avrei fatto di tutto per restituirlo al legittimo proprietario, è questo il senso civico».

Ma magari qualcun altro non avrebbe fatto lo stesso, magari – pur essendo stato un italiano e quindi con valori e mentalità comuni - spinto da uno stato di bisogno avrebbe optato per un'altra via.
«Riconosco il gesto e per questo dopo aver incontrato Drissa per la restituzione dello zaino – premetto che avevo già bloccato carte e attivato la geolocalizzazione del portatile quindi nessuno avrebbe potuto trarne vantaggi da una mancata restituzione – l’ho incontrato pubblicamente per dirgli grazie ancora una volta. Mi ha raccontato della sua difficile posizione, i suoi problemi e sono a sua disposizione per dargli una mano. È una brava persona. Ho sentito il legale che segue la sua causa e cercherò di dargli assistenza. Così come ho intenzione di dargli una mano ad imparare l’italiano e qualche elemento di diritto che può tornargli utile. Ha voglia di integrarsi e farò del mio meglio per assisterlo, domani gli porterò anche dei vestiti di cui ha bisogno».

Un ospite di quel dormitorio che nei mesi scorsi ha rischiato la chiusura per una sua denuncia che cosa la induce a pensare?
«Che ha fatto una buona azione e che è una persona perbene».

Questo fatto avrà influenza sul suo atteggiamento nei confronti della questione Dormitorio?
«Assolutamente no. Sono stato tacciato anche di razzismo, ma la nostra battaglia sul Dormitorio è sempre stata fraintesa. Quello che abbiamo chiesto con la nostra denuncia è che venisse rispettata la dignità di queste persone. Basta col buonismo di facciata mentre la struttura accoglie gente in condizioni disumane. E su questa strada andremo avanti. Vogliamo solo che i migranti che ne hanno titolo vengano ospitati nelle migliori condizioni e non che da 80 posti consentiti con una deroga a 90 si passi poi a 147-150. Vogliamo che non vivano in condizioni di precarietà in ambienti fatiscenti dato il sovra numero perchè per fare i buonisti giriamo la testa dall'altro lato e facciamo finta di nulla. Vogliamo che chi può, tra gli ospiti che hanno diritto all'alloggio, dia quel contributo minimo delle 2,50 euro che è previsto per migliorare la vivibilità della struttura, consentire le pulizie e non gravare sulle tasche dei brindisini».

Quindi nessuna deroga?
«No, continuiamo a monitorare la situazione che dopo i le polemiche dei mesi scorsi ed il lavoro del Comune sulla struttura anche in termini di contenimento delle presenze. Presenze che sembra stia tornando nuovamente ad aumentare».
Al di là dei personaggi coinvolti nella vicenda e delle personali e legittime convinzioni di ognuno, resta il dato di fondo che essere una persona onesta e perbene non dipende dal colore della pelle.

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