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Cerano, sindaco Brindisi: «Stop ciclo carbone entro 2025»

 
Redazione online

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Cerano, sindaco Brindisi: «Stop ciclo carbone entro 2025»

Il primo cittadino Riccardo Rossi ha incontrato Carlo Tamburi per parlare del futuro della centrale Federico II di Cerano

Mercoledì 26 Settembre 2018, 18:03

Chiudere il ciclo del carbone entro il 2025. E’ la richiesta avanzata dal sindaco di centrosinistra di Brindisi, Riccardo Rossi, che oggi, insieme all’assessore alle Politiche ambientali Roberta Lopalco, ha incontrato il direttore di Enel Italia Carlo Tamburi per parlare del futuro della centrale Federico II di Cerano. Con Enel è stato avviato un percorso comune.
«Lei conosce la mia storia, e sa come la penso», ha detto a Tamburi il sindaco, dalle note posizioni ambientaliste. «Il nostro territorio - ha proseguito - ha pagato già un prezzo molto alto in termini di ricadute su ambiente e salute dei cittadini dall’utilizzo del carbone e da tutte le presenze industriali sul territorio come ha certificato l’indagine epidemiologica. Da ciò scaturisce la nostra assoluta necessità di conseguire gli obiettivi della Sen per la chiusura del ciclo del carbone entro il 2025».
Il sindaco ha condiviso con i rappresentanti di Enel che è necessario attivare al più presto un’interlocuzione con il governo nazionale per comprendere come attuare quanto previsto dalla Sen (Strategia energetica nazionale). Al contempo l'amministrazione vuole avviare fin da subito un tavolo di confronto con l’azienda per studiare ciò che può essere realizzato nell’area di 270 ettari che oggi ospita la centrale a conclusione del ciclo del carbone.
In questo momento l’impianto di Cerano, a quanto risulta, è classificato come «essenziale» dal governo per mantenere la stabilità della rete elettrica, certificazione che viene rinnovata annualmente. Tale richiesta ad Enel potrebbe giungere anche dopo il limite del 2025.
Il sindaco Riccardo Rossi ha chiesto ai vertici di Enel di provvedere a garantire i medesimi servizi di essenzialità senza l'utilizzo del carbone ma con le fonti rinnovabili o tecnologie basate sull'accumulo qualora si ritenesse necessario per le indicazioni del governo.
L’amministrazione ha chiesto inoltre che sia mantenuta anche la politica di privilegiare la scelta di imprese e lavoratori locali per lavori esterni.

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