Sabato 06 Settembre 2025 | 15:56

Barletta, si torna a sparare: quattro omicidi in tre anni e mezzo

 
Aldo Losito

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Aldo Losito

Barletta, si torna a sparare: quattro omicidi in tre anni e mezzo

A distanza di solo poco più di due mesi dall’omicidio del 26enne Francesco Diviesti. Sugli ultimi due casi di sangue di Barletta, indaga la squadra mobile della Questura di Andria.

Domenica 06 Luglio 2025, 14:32

BARLETTA - Si torna a sparare a Barletta, a distanza di poco più di due mesi dall’omicidio del 26enne Francesco Diviesti. Tornano a cantare le rivoltelle, e per giunta alla luce del sole e tra la gente. L’episodio di sangue avvenuto lo scorso venerdì conferma la gravità del momento che sta attraversando la città della Disfida. La zona dove si è sparato risulta affollata di bambini e adulti. Solo per pura fortuna non ci sono state ulteriori conseguenze.

Tutto questo non ha fatto altro che aumentare la percezione del pericolo. Sotto accusa le istituzioni, ma anche magistratura e forze dell’ordine. Come la dura nota di Sinistra italiana che chiede al sindaco di garantire «risorse adeguate finalizzate ai servizi di cura e di recupero per le persone affette da dipendenza».

I precedenti Negli ultimi 3 anni e mezzo, a Barletta ci sono stati 4 omicidi: il 24enne Claudio Lasala nell’ottobre 2021, il 24enne Michele Cilli nel gennaio 2022, il 43enne Giuseppe Tupputi nell’aprile 2022 e il 26enne Francesco Diviesti nell’aprile 2025.

Negli ambienti della criminalità cittadina sono troppi i cani sciolti che girano per la città con il grilletto facile. Dal diverbio si passa alla rissa e di lì alle pistole il passo è breve.

La realtà barlettana parla di una città che piange da poco un giovane come Francesco Diviesti (ancora nessun arresto per il suo omicidio), e due giorni fa ha mandato in ospedale il 30enne Leonardo Francavilla con una ferita alla coscia sinistra da un proiettile, che gli ha trapassato la gamba. Gli investigatori stanno cercando di capire se il ferimento di Francavilla (già noto alle forze dell’ordine) possa essere collegato ad un altro uomo ferito alla testa, giunto in ospedale contestualmente, e poi dimesso. Le ipotesi investigative, infatti, parlano proprio di una rissa finita male, che potrebbe aver coinvolto diversi protagonisti del mondo dello spaccio.

Una rissa come quella in cui era stato coinvolto il Francesco Diviesti il 25 aprile scorso, e che ne causò la morte, con il suo cadavere carbonizzato ritrovato 4 giorni dopo, nelle campagne tra Canosa e Minervino Murge.

L’ambiente criminale barlettano è in fibrillazione ed è doveroso intervenire, velocizzando indagini e intensificando i controlli. Sui questi ultimi due casi di sangue di Barletta, indaga la squadra mobile della Questura di Andria.

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