BARLETTA - C’è lo schema di protocollo d’intesa tra il comune di Barletta e la Soprintendenza archeologica delle province Bat e Foggia, per il restauro integrale di palazzo della Marra qualcosa si muove.
Lo schema dell’accordo, che sarà a breve siglato dalle due parti, è stato ratificato dalla giunta comunale di Barletta lo scorso 5 dicembre ed era stato annunciato dal sindaco Cosimo Cannito nel corso del consiglio comunale del 15 novembre. In quella circostanza il primo cittadino, rispondendo ad una domanda di attualità presentata dalla consigliera comunale del Pd Santa Scommegna su quali fossero gli interventi in programma per il recupero dello storico palazzo, sede dal 2007 della pinacoteca dedicata all’impressionista barlettano Giuseppe De Nittis, aveva comunicato di aver «concordato con la soprintendenza un atto di convenzione».
Tale atto è stato quindi ratificato dalla giunta al fine di addivenire al ripristino della sicurezza, del consolidamento statico e della qualità degli elementi edilizi e decorativi che compongono l’edificio così come era stato anche previsto dal documento d’indirizzo alla progettazione (Dip) approvato dal governo cittadino il 23 aprile.
Secondo quel documento, il risanamento del palazzo dovrà avvenire tramite suddivisione in quattro lotti per una spesa totale di poco meno di 2 milioni di euro. Per il primo dei quattro, quello relativo al «Restauro e risanamento conservativo di prospetto lato Sud (via Cialdini) e atrio», il cui importo è pari a 641.018 euro, l’amministrazione ha previsto un finanziamento di 300.000 euro la cui restante parte di 341.018 euro verrà finanziata mediante candidatura del progetto a finanziamenti pubblici o altre risorse finanziarie da intercettare. Qui, subentra il compito della soprintendenza «risulta necessario - si legge nella delibera del 5 dicembre - proseguire con la fase di progettazione e stante la notevole complessità dell’intervento ed il particolare interesse storico ed artistico che l’immobile in oggetto riveste (costruito nel rinascimento, è l’unico esempio di barocco leccese fuori dal Salento, ndr), questa amministrazione non dispone delle professionalità necessarie per la redazione della progettazione dell’opera di risanamento».
Per questo motivo, già da inizio ottobre (con risposta positiva arrivata alla fine dello stesso mese) è stato chiesto alla soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Foggia e Barletta-Andria-Trani «di poter usufruire delle loro professionalità per redigere la progettazione dell’intervento in oggetto e che la stessa soprintendenza possa ricoprire il ruolo di stazione appaltante dei lavori».
Ma qual è lo stato di salute del palazzo che dal 2003 è proprietà del comune di Barletta dopo esser stato dal 1958 parte del demanio statale? A far discutere, sono in particolar modo le condizioni della facciata i cui elementi, (balcone, soletta, gattoni e fregi della balconata al primo piano del prospetto principale di via Cialdini) risultano essere stati puntellati nel 2015. Tale intervento non è stato sufficiente ad impedire la presenza di una impalcatura all’ingresso del palazzo, resasi necessaria per via del distacco, provocato da forti piogge nel novembre 2019, di un elemento decorativo in pietra dalla soletta del balcone principale. Già nel 2019 fu riscontrata la necessità di intervenire con urgenza per il ripristino dei luoghi, cosa avvenuta anche negli anni successivi senza però nessun particolare riscontro, tanto che ad oggi l’impalcatura c’è ancora ed era lì a campeggiare in via Cialdini anche lo scorso 8 novembre quando il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha fatto visita alla pinacoteca De Nittis.
La soluzione ai problemi di palazzo Della Marra è ancora lontana, ma un primo passo è stato compiuto.