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«Barletta mon Amour»: è polemica sul cartellone

 
Giuseppe Dimiccoli

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Giuseppe Dimiccoli

«Barletta mon Amour»: è polemica sul cartellone

L’associazione Settore Cultura e Spettacolo: «Scelte non condivise». Si attendono gli artisti Biagio Antonacci, Roberto Vecchioni e Orietta Berti

Martedì 25 Giugno 2024, 15:20

BARLETTA - «Non possiamo più accettare dinamiche accentratrici e non condivise con tutte le realtà culturali barlettane, subendo le decisioni di pochissimi. Esprimiamo una certa contrarietà rispetto al fatto che siano stati, ancora una volta, totalmente ignorati il regolamento sull’erogazione di contributi, la Commissione cultura, le associazioni di categoria nei processi delle scelte culturali della città, gli imprenditori e organizzatori del territorio e gli artisti e gli operatori culturali del territorio». Non le manda a dire Stefania D’Onofrio, rappresentante della associazione di categoria Settore Cultura e Spettacolo di Barletta, in merito al programma «Barletta mon Amour» presentato nei giorni scorsi in sala Giunta a Barletta.

Un cartellone che vedrà come luogo principe il fossato del castello con l’esibizione di artisti, a pagamento, come Antonacci, Vecchioni, Orietta Berti ed altri oltre a serate evento con network nazionali.

Altra «doglianza» della D’Onofrio è insita nella circostanza che «le logiche di organizzazione avvengono, ancora, con affidamenti diretti in base a proposte e scommesse al rilancio - sulla scorta di presunta o accertata popolarità e “numeri di botteghino” - che arrivano da Agenzie abituate a fare business su artisti ed eventi musicali. Che i grandi eventi debbano arrivare nella nostra città è sacrosanto e lo auspichiamo tutti, ma le proposte della nostra estate barlettana, a noi, risultano mediocri e nazional popolari e, sempre a nostro modesto parere, non c’è logica nel cartellone».

Nel ragionamento si analizza quello che accade sul territorio circostante: «Non entriamo nel merito della “direzione artistica” del cartellone degli eventi musicali ma ci preme solo ammirare e apprendere da altre realtà pugliesi consolidate sul territorio - come il Medimex o Locus Festival o ilTalos Festival - la cui programmazione ha logiche ben diverse e propone eventi variegati, spesso a tema e per target differenti a prezzi molto più accessibili, con ospiti realmente apprezzati a livello nazionale ed internazionale da un pubblico vastissimo. Non dimenticando quello che avviene nella nostra vicina Andria che propone Festival Castel dei Mondi o quello della Disperazione o “la città bambina” che hanno un profondo valore artistico culturale e mirano a raggiungere ogni tipologia di pubblico e fare da veri e propri attrattori culturali di ritorno».

«Bisognerebbe puntare anche a logiche di programmazione più mirate e meno casuali limitando gli eventi spot che lasciano il tempo che trovano. Ci piacerebbe - dice - generare idee per iniziative, anche gratuite, per l’intera cittadinanza, per tutte le fasce d’età e per ogni tipo d’interesse in un periodo, quello estivo, in cui il tempo libero è maggiore e in cui si è più predisposti ad uscire e a cercare svaghi o coltivare i propri interessi».

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