BARLETTA - Disco verde al bilancio di previsione del Comune per il triennio 2024-2026. Il provvedimento votato in maniera compatta dalla maggioranza, non senza polemiche da parte di Forza Italia e della minoranza che di fatto si è vista cassare tutti gli emendamenti proposti.
«Abbiamo operato riducendo l’addizionale Irpef per oltre il 70% della popolazione e aumentandola di pochissimo solo i redditi più elevati», spiega l’assessore al Bilancio, Davide Campese. «L’Imu è aumentato del solo uno per mille per gli immobili di categoria A a causa del fatto che abbiamo ricevuto in entrata meno risorse sia dal Governo centrale che dalla Regione Puglia. Nessun aumento è stato invece fatto sui servizi alla collettività, lasciando, quindi, immutate le tariffe per i servizi a domanda individuale, tutelando, soprattutto, i servizi sociali, la cultura, lo sport, le rette per gli asili nido, la refezione scolastica».
«Si è trattato di un lavoro sinergico e sono state stanziate risorse per sostenere diversi obiettivi di questa Amministrazione», dice ancora l’assessore. Dalle politiche ambientali (100mila euro tra cui 30mila euro per il censimento degli alberi), a Estate barlettana (200mila euro), Disfida di Barletta (150mila euro), biblioteca comunale (200mila euro), iniziative religiose (85mila euro), politiche giovanili (25mila euro) e dello sport (120mila euro), gli eventi natalizi (190mila euro) e le spese per le assicurazioni anche del patrimonio pubblico, incrementate di oltre 60mila euro.
MINORANZE - Di tutt’altro parere il Pd. Il segretario cittadino Cosimo Bruno e la capogruppo Rosa Cascella definiscono il bilancio «poco coraggioso e non al passo con i cambiamenti». «Le note dolenti sono davvero tante. Riscontriamo che, oltre a non accogliere alcuna delle nostre proposte l’amministrazione non ha ritenuto assolutamente opportuno sottoporre l’intero provvedimento all’attenzione del mondo produttivo, sindacale ed associativo cittadino».
«La maggioranza - proseguono - ha approvato, anche in ritardo rispetto al termine ordinatorio previsto dal Tuel, una manovra opinabile che risente dei pesanti tagli ai trasferimenti locali voluti fortemente dal governo Meloni. Siamo davanti a un provvedimento poco ambizioso, che prevede l’aumento della tassazione sul patrimonio immobiliare e verosimilmente un ulteriore aumento della tassa rifiuti a causa della mancata applicazione della tariffazione puntuale e della scarsa attenzione alle buone pratiche legate alla raccolta differenziata con percentuali in discesa. Non emergono dati confortanti rispetto all’utilizzo dei fondi previsti Pnrr».
«Tornano le liste d’attesa per l’assistenza domiciliare integrata agli anziani e risultano non evase ben 818 domande di assegno di inclusione derivanti dall’abolizione del reddito di cittadinanza. Ancora esigue le risorse per monitoraggio ambientale, sicurezza e sviluppo economico. Nessuna idea progettuale sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale sullo sfondo di tutto questo la ritrovata armonia della maggioranza nel sostenere il provvedimento. Durerà? Per noi è soltanto una pace apparente e da domani tornerà la caccia alle poltrone, unico vero obiettivo di una coalizione che pensa poco agli interessi della città», concludono gli esponenti Dem.