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Trani, arriva la controproposta: «Si faccia un solo istituto comprensivo»

 
Nico Aurora

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Nico Aurora

Trani, arriva la controproposta: «Si faccia un solo istituto comprensivo»

La risposta ufficiale del sindaco Bottaro alla Regione, che invece aveva previsto due plessi distinti

Martedì 03 Ottobre 2023, 12:46

TRANI - Come ampiamente prevedibile alla vigilia, ha vinto la linea del sindaco Amedeo Bottaro: proporre alla Regione Puglia un solo istituto comprensivo. E proprio questo ha deliberato la giunta comunale, in risposta al disegno di Bari di creare due istituti verticali: la controproposta di Trani, adesso ufficiale, è la formazione di un solo istituto comprensivo composto dal Terzo circolo didattico D’Annunzio e dalla scuola media Rocca Bovio Palumbo.

Dunque, Palazzo di città non ha tenuto conto del progetto regionale di creare due comprensivi: il primo fra D’Annunzio e Bovio-Palumbo; il secondo fra Primo circolo didattico De Amicis e la sola scuola media Rocca, scorporata dalla Bovio Palumbo giacché i plessi sono distinti e distanti.

L’ipotesi di partenza, fortemente caldeggiata proprio dal De Amicis, con a sostegno una raccolta di 815 firme rilasciate dai genitori degli alunni, non è stata tenuta in considerazione dall’esecutivo. Ignorata anche la proposta dell’ultima ora del gruppo di maggioranza Con, per realizzare ben tre istituti comprensivi unendo verticalmente anche il Quarto circolo Beltrani con la scuola media Baldassarre.

In questo particolare caso, una «non» traccia della proposta del capogruppo Claudio Biancolillo si è solo formalmente manifestata nel registro delle presenze e delle assenze, poiché proprio l’assessore del gruppo Con, Cecilia di Lernia, è stata l’unica non partecipare alla riunione con cui la giunta comunale (con 8 voti favorevoli e 1 assente) all’unanimità ha approvato l’atto di indirizzo per il «Piano di dimensionamento della rete scolastica per l’anno scolastico 2024-2025, in attuazione delle linee di indirizzo regionali».

Lo scenario in cui la delibera è nata è innanzi tutto di carattere generale poiché, delle 627 istituzioni scolastiche attualmente attive in Puglia, nel prossimo anno didattico 2024-2025 ne sono previste in totale 569, con il taglio di ben 58 in ragione della caduta verticale dei numeri degli alunni a causa della denatalità. A Trani la D’Annunzio è quella oggettivamente messa peggio con un dirigente reggente da anni e la perdita dell’autonomia irreversibile.

La Regione Puglia, come già detto, aveva proposto due istituti comprensivi lasciando però tempo ai Comuni di formulare, entro il 30 settembre, osservazioni e controproposte. Lo scorso 14 settembre si è riunito il tavolo di confronto fra amministrazione e dirigenti scolastici e la maggioranza dei presenti ha espresso la condivisione della proposta di «accorpare il Terzo circolo didattico D’Annunzio con la scuola media Rocca Bovio Palumbo - si legge nel provvedimento -, anche in considerazione delle indicazioni presenti nelle linea guida regionali secondo cui le proposte di mantenimento dell’attuale assetto saranno considerate inconferenti».

L’orientamento della non unanime maggioranza del tavolo, condiviso anche dalle sigle sindacali successivamente consultate, ha mirato all’obiettivo di «rinforzare il senso di appartenenza degli abitanti - prosegue la delibera -, del loro senso di comunità in un’ottica di eterogeneità, inclusione e senso di appartenenza, considerando altresì l’espansione edilizia che sta investendo la zona centro in cui si trova il De Amicis». Da qui da proposta alternativa a quella avanzata della Regione Puglia.

Adesso il provvedimento viene trasmesso all’Assessorato al diritto allo studio della Regione Puglia per le consequenziali determinazioni, ma non è per nulla scontato che Bari accetti supinamente la proposta di Trani. Al contrario, in Regione si potrebbe continuare ad operare valutazioni di altra natura, che eventualmente suggeriscano un dimensionamento scolastico diverso e più a lunga data rispetto a quello prospettato da Palazzo di città teso a risolvere il problema nell’immediato.

A ben guardare, però, allo stato le certezze sono già tre. In primo luogo, l’amministrazione comunale aveva già un’idea ben chiara di come agire e così ha fatto, non tenendo conto delle proposte alternative giunte da altri organismi tecnici e politici.

Ancora, ed in ogni caso, indietro non si torna. Dunque, vincendo finalmente il conservatorismo ad oltranza del mondo scolastico cittadino, che per troppo tempo aveva deciso di non decidere, finalmente si volta pagina accettando il cambiamento dei tempi così che, dal prossimo anno, Trani avrà con certezza almeno un istituto comprensivo.

Ultimo, ma non da ultimo, il ruolo giocato dalla stampa in questa vicenda: infatti, proprio l’informazione ha sparigliato le carte di chi pensava di precostituire il quadro nelle segrete stanze, senza che di tutto questo l’opinione pubblica fosse a conoscenza.

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