Lunedì 15 Dicembre 2025 | 15:15

Occupazioni abusive: ad Andria un primato che preoccupa

Occupazioni abusive: ad Andria un primato che preoccupa

 
Nico Aurora

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Nico Aurora

Occupazioni abusive: ad Andria un primato che preoccupa

Case popolari nel mirino: nella città federiciana 188 casi. Barletta triplica. I dati nella corposa «analisi criminale» rilasciata dal procuratore di Trani Renato Nitti

Lunedì 15 Dicembre 2025, 13:33

14:00

Andria, da sola, conta più occupazioni abusive di case popolari dell’intero resto del circondario del Tribunale di Trani: 188 casi nel 2024, contro i complessivi 179 dei restanti dieci comuni. Triplicata Barletta, distante anni luce Trani, preoccupa Bisceglie. I dati sono contenuti nella corposa «analisi criminale» rilasciata nei giorni scorsi dal procuratore di Trani, Renato Nitti, il cui ufficio ha però già dato una prima, concreta risposta al dilagante fenomeno.

È attiva da un anno una specifica unità di contrasto denominata «U633» col duplice scopo: acquisire elementi concreti per valutare la sussistenza di ipotesi di reato e, conseguentemente, consentire una risposta mirata ed efficace al fenomeno. L’unità «U633» è composta da personale della Polizia locale, aggregato direttamente presso gli uffici della Procura e adotta un sistema di monitoraggio basato sull’analisi di diversi parametri.

scenari In primo luogo, la situazione immobiliare degli occupanti. In particolare, si verifica se l’occupante o un membro del suo nucleo familiare disponga già di un’altra unità immobiliare idonea all’uso abitativo, a qualsiasi titolo (proprietà, usufrutto, locazione, comodato). Secondo caposaldo, il profilo degli occupanti: vengono considerati i precedenti penali e il coinvolgimento di soggetti pregiudicati. Inoltre, la vulnerabilità del nucleo occupante. L’indagine distingue tra occupazione da parte di singoli individui o interi nuclei familiari, ponendo particolare attenzione ai nuclei con soggetti vulnerabili, come minori di 14 anni, portatori di handicap o persone anziane.

Ed ancora, il contesto dell’occupazione. Si valuta se l’occupazione risponda a esigenze di carattere stagionale o se, al contrario, vi sia una regia comune con altri casi, ipotesi che farebbe presumere una gestione a scopo di lucro da parte di soggetti organizzatori. Infine, gli stati dei luoghi: sono state oggetto di verifica anche le condizioni igienico-sanitarie dei luoghi e degli immobili occupati.

LE CIFRE - A seguito delle attività di monitoraggio svolte dall’unità «U633» sul territorio è emerso un quadro dettagliato del numero di occupazioni abusive negli alloggi popolari nei diversi Comuni e dei conseguenti procedimenti penali avviati. Andria è in cima con ben 188 casi. Seguono Barletta con 64 occupazioni e Bisceglie con 45. Il fenomeno si manifesta in maniera meno estesa a Molfetta con 21 casi, Trani con 15 e Terlizzi con 11. I comuni di Corato, Canosa di Puglia e Ruvo di Puglia registrano il numero più basso di occupazioni, rispettivamente 9, 7 e 7. Non sono state invece registrate occupazioni al momento del monitoraggio nei comuni di Minervino Murge e Spinazzola.

In conseguenza dei controlli effettuati sono stati iscritti un totale di 17 procedimenti penali a Terlizzi, il numero più alto, e 16 ad Andria, con un non meno significativo squilibrio fra casi registrati e azioni penali esercitate. Seguono Molfetta con 13 procedimenti, Canosa di Puglia e Corato entrambi con 9 iscrizioni, e Bisceglie con 8. In altri comuni il numero di procedimenti è più contenuto: Barletta con 4 casi, Minervino con 4, Spinazzola con 3, Trani con 2 e Ruvo di Puglia con 1.

È degno di nota il fatto che, sebbene Minervino Murge e Spinazzola non avessero registrato occupazioni «presenti» al momento del monitoraggio, risultano avviati rispettivamente 4 e 3 procedimenti penali. Questo suggerisce che l’azione penale potrebbe riguardare occupazioni scoperte e cessate, o scaturire da denunce relative a fatti non immediatamente rilevabili durante il censimento.

Questo primo bilancio del monitoraggio della «U633» fornisce elementi utili per comprendere l’ampiezza del fenomeno ed orientare le successive azioni legali e di ripristino della legalità.

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