BARLETTA - Una nuova consulenza tecnica di comparazione potrebbe aiutare la risoluzione di quello che dopo oltre 20 anni è ancora un delitto senza colpevole: l’omicidio di Caterina Capuano, l’operaia di 29 anni il cui cadavere fu ritrovato in via Vecchia Minervino a Barletta il 16 settembre del 1999.
Si tratta della tecnica chiamata Next generation sequency (Ngs) che consente l’estrazione del Dna mitocondriale e che potrebbe dare un volto a chi ha straziato il corpo della vittima che fu trovata riversa sull'asfalto con il cranio fracassato, il busto lacerato da diverse coltellate e il collo livido per un probabile tentativo di strangolamento.
La tipizzazione del Dna è solitamente impiegata nell’analisi forense quando accadono disastri - come terremoti o incidenti aerei - e scruta campioni anche in non perfetto stato di conservazione.
La procura di Trani potrebbe valutarne l’utilizzo rispondendo alla richiesta di giustizia da parte della famiglia della 29enne dopo che le inchieste aperte dalla magistratura e che si sono poggiate su numerosi faldoni pieni di verbali, ricostruzioni, nomi e ipotesi di reato sono state archiviate.
La Ngs, tecnica che non esisteva 24 anni fa, potrebbe dare nuovo impulso alla ricerca della verità.