BAT - Muore di tumore senza poter abbracciare il figlio per l’ultima volta. È la fine straziante di una 47enne originaria di Frosinone, che da un anno non riusciva a vedere il figlio di 12 anni, nonostante i giudici del Tribunale avessero disposto un incontro mensile. L’adolescente risiede infatti con il padre - un medico separato dalla moglie - in un paese della Bat.
Il caso è stato reso noto dalla pagine Facebook del centro antiviolenza di Fiuggi «Fammi Rinascere», e successivamente rimbalzato sulle varie testate e media nazionali.
«Ed ora domandiamoci quanto dolore - si legge nel post - oltre quella della malattia che gravava su di essa, possa esserci stato nel cuore di questa mamma che si è vista costretta nel limbo di un’attesa di una giustizia lenta che non ha tenuto in considerazione le condizioni psicologiche di una mamma. Una mamma che voleva per l’ultima volta riabbracciare il proprio figlio».
Gli avvocati Andreina Ciotoli e Francesca Ruggeri del centro antiviolenza avevano presentato un'ultima istanza al tribunale e il giudice si era riservato una decisione. Che però non ha fatto in tempo ad arrivare prima della morte della donna.
Nell'aprile 2022, ha sottolineato l’avvocato Ruggeri, la mamma ha sostenuto una ctu (consulenza tecnica d'ufficio), che ha stabilito, «il bambino potesse stare dal padre e che dovesse essere portato dalla mamma una volta al mese». A dire dei legali questi incontri non sarebbero mai avvenuti.
Il caso era perfino finito all’attenzione del Parlamento, grazie ad un’'interrogazione presentata dalla deputata Cecilia Guerra. Successivamente il ministero aveva risposto che: «Il regime di visita tra madre e figlio è stato disciplinato al fine di garantire il superiore interesse del minore a mantenere significativi rapporti con entrambi i genitori».