Dopo 19 anni di musica, comicità e palchi gremiti, cala il sipario sulla Rimbamband, la formazione pugliese che ha unito virtuosismo musicale e comicità surreale conquistando teatri e platee in tutta Italia.
L’annuncio, arrivato nelle scorse ore, è stato affidato a un lungo messaggio social di Raffaello Tullo, voce e frontman del gruppo: parole sincere, cariche di malinconia ma anche di lucidità e gratitudine. “È con estrema serenità che vi comunico che abbiamo deciso di sciogliere la Rimbamband. Un progetto a cui ho dato tutto me stesso per anni e che mi ha restituito un sacco di cose belle, ma che oggi è giunto al capolinea”, scrive Tullo.
Nata in Puglia e composta da cinque straordinari musicisti con una travolgente vena comica, la Rimbamband ha portato in scena un mix unico di musica, teatro e improvvisazione, diventando nel tempo una delle realtà più originali e amate del panorama nazionale. Ma, come racconta Tullo, gli ultimi anni non sono stati facili. “Durante la pandemia siamo entrati in una crisi rivelatasi letale ed irreversibile. In questi ultimi anni ci siamo trascinati, facendo girare solo i vecchi spettacoli. Ma lavorare solo per fare cassa mi provoca disagio e frustrazione”. Un’ammissione onesta che lascia intravedere la fine di un ciclo più artistico che umano. “Quando non ci sono entusiasmo, linfa, visione, progettualità e condivisione degli obiettivi – aggiunge – è giusto avere il coraggio di voltare pagina e cercare di ricostruire nuovi progetti più su misura delle proprie aspirazioni”.
Tullo ringrazia poi il pubblico, vero motore di quasi due decenni di successi: “Grazie a tutti quelli che ci hanno supportato e incoraggiato in questi 19 bellissimi anni. Grazie ai miei vecchi compagni di viaggio per questo pezzettone di strada condiviso. A loro auguro di realizzare tutto ciò che desiderano per il loro futuro”. Con lo scioglimento della Rimbamband si chiude una delle esperienze più vivaci e creative del teatro-musica italiano, capace di fondere ritmo, follia e intelligenza scenica in uno stile inimitabile. Un addio amaro, ma colmo di dignità e rispetto per l’arte, quella vera, che vive solo dove c’è passione e libertà.
