BARLETTA - Avrebbe ricevuto 50 euro al giorno da ogni prostituta in cambio della disponibilità di due appartamenti, trasformati di fatto in vere e proprie case di appuntamento.
È quanto la procura di Trani contesta a I.N., 72 anni, residente a Barletta.
Nei giorni scorsi gli ufficiali di polizia giudiziaria le hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari: i reati contestati dal pubblico ministero della Procura di Trani Marcello Catalano sono quelli di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Due gli episodi in contestazione, sulla scorta di quanto riportato nel capo di imputazione.
Gli appartamenti in cui si sarebbero incontrate le lucciole con i clienti erano ubicati in vico Sant’Antonio Abate e via Minervino.
Agli atti dell’inchiesta le dichiarazioni di donne straniere, per lo più provenienti dalla repubblica dominicana, di età compresa fra i 28 ed i 40 anni, identificate dalle forze dell’ordine.
Secondo gli inquirenti, tutto sarebbe accaduto per circa due anni, a partire dal 2020.
A riscontro dell’ipotesi accusatoria, anche i dati forniti dall’analisi dei tabulati telefonici.
L’indagata è difesa di fiducia dagli avvocati Giacomo di Paola e Rinaldo Alvisi. Da questo momento avrà 20 giorni di tempo a disposizione per addurre argomentazioni a sua discolpa: nello specifico, in base a quanto previsto dal codice, potrà chiedere di essere interrogata dal pubblico ministero per fornire la propria versione dei fatti oppure depositare una memoria difensiva. Le accuse contestate dal magistrato, infatti, dovranno passare il vaglio di un giudice nel corso di un eventuale processo prima di potersi ritenere fondate.