TRANI - Trani Restano stazionarie le condizioni del ragazzo sedicenne di Trani, precipitato dal muretto del boschetto della villa comunale sulla battigia sottostante, fra erba e ciotoli, intorno alle 20,45 di sabato scorso.
Un dramma avvenuto mentre sia i giardini pubblici, sia la sottostante area delle giostrine che occupa l’accesso secondario alla villa, erano pieni di gente nell’attesa, soprattutto, dello svolgimento della manifestazione denominata «Festival dell’arte pirotecnica».
Il giovane è tuttora ricoverato presso l’ospedale «Lorenzo Bonomo», di Andria, non in pericolo di vita ma costantemente sotto osservazione di medici e sanitari a causa di fratture e contusioni degli organi interni, con particolare riferimento a bacino ed arti inferiori. È la conseguenza dell’altezza da cui il ragazzo è caduto, almeno sette metri, per atterrare su un suolo particolarmente accidentato.
Le indagini sono a cura dei poliziotti del locale commissariato di pubblica sicurezza, che stanno cercando di ricostruire l’episodio ascoltando quante più persone che possano avere assistito alla scena o, quanto meno, abbiano elementi utili da fornire.
Quel luogo, solitamente, viene eletto come palestra all’aperto privilegiata per giovani atleti che praticano il parkour, ma non sembra questo il caso del sedicenne precipitato: infatti, il suo abbigliamento non era sportivo.
A questo punto, escluso l’incidente di carattere atletico, resterebbero aperte due ipotesi: una lite degenerata, con una o più persone; la scelta di lanciarsi giù a seguito di una delusione amorosa, circostanza appresa sul luogo attraverso il mormorio degli astanti.
Peraltro, le voci di popolo non costituiscono prove per accertare i fatti, mentre è altrettanto oggettivo che proprio l’eccessivo assembramento di persone, molte delle quali armate di telefonini per riprendere la scena e trasmetterla in diretta sui social network in tempo reale, abbiano in qualche modo ostacolato i soccorsi di vigili del fuoco e 118, già complicati di per sé per la difficoltà di raggiungere una zona impervia superando gli impedimenti del luogo, cui si sono aggiunti quelli della gente. Gente che, se da una parte mostrava effettiva preoccupazione per le condizioni del ragazzo, dall’altra costituiva sicuramente un problema per i soccorsi.
Nell’attesa di sviluppi e, soprattutto, di un quadro clinico più rassicurante sulle condizioni del paziente, allo stato non è ancora dato conoscere se la Procura della Repubblica abbia aperto un fascicolo sull’accaduto.